gastronomia-rosticceria
Roland Barthes, in un saggio sulla psicosociologia dell’alimentazione contemporanea, scrive che nella società dell’abbondanza il cibo perde la sua valenza propriamente nutrizionale per enfatizzare altri significati accessori. Non più solo fatto biologico, ma sistema di comunicazione. Un pensiero condiviso da Massimo Riccioli, magistrale interprete di cucina di pesce che, dopo La Rosetta e il Riccioli cafè, asseconda i desideri dei golosi varando un nuovo indirizzo gourmet. Una gastronomia espressa nella centralissima via del Rinascimento che unisce sostanza ed eleganza, sapore e salute, piacere del palato e cultura del cibo.
L'olio

RosticceRì

Indirizzo:
Via del Rinascimento 83/85
00186 Roma
Centro storico, Senato
Tel. e Fax +39 06.68808345
Orari: dalle 9.00 alle 20.00
Giorno di chiusura: domenica
Specialità: prodotti di rosticceria
e gastronomia, pesce crudo e cucinato, finger food, delikatessen, pasta, olio, confetture, vini, distillati
Ferie: agosto
Servizi offerti: gastronomia espressa,
rinfreschi, catering, take away,
consegne a domicilio

 
La ricetta dello chef
Linguine di Setaro con carciofi e Calamaretti

Il lungo banco che percorre la bottega è un trionfo di pesci, carni, verdure, prodotti da forno e finger food da portar via o da mangiare nella bottega, dal cartoccio con pescetti e patatine fritteelegante interpretazione dell’inglese “fish and cheaps”, ai più italici supplì al telefono, filetti di baccalà, fiori di zucca con acciughe e mozzarella e croccanti alette di pollo.
La passione viscerale di Massimo Riccioli per il pesce è testimoniata dalla parata di salmoni, spigole, ricciole, gamberi rossi, alicette, calamari, astici ma non mancano le verdure biologiche e le chicche gastronomiche del banco degli affumicati, come caviale, tonno affumicato e acciughe al tartufo nero. Chi voglia approfittare delle competenze messe a disposizione dalla cucina espressa per una cena a due o per una serata dai molti invitati, è possibile ricorrere alla competenza di una squadra di cucina operosa e professionale per scegliere materie prime e ricette, portando a casa le più svariate preparazioni, dal polpo con patate al roastbeef, dal tabuleh alla parmigiana di melanzane al baccalà in guazzetto. E se non si ha tempo di passare in negozio, le ghiottonerie espresse si possono ordinare anche da casa e poi “rifinire” in pentola o al forno, seguendo le indicazioni degli chef.
Molte le delikatessen esposte sugli scaffali ordinatamente ricolmi di prodotti di qualità artigianale e biologica, provenienti dal Lazio e non solo. Marmellate, biscotti, sughi, mostarde, colatura di alici, vini, birre fresche. C’è poi il capitolo delle paste artigianali, come le orecchiette e le penne rigate dei Pastai di Gragnano e le linguine di farro e orzo del pastificio Di Antonio di Teramo, trafilate al bronzo ed essiccate non oltre i 45 gradi. Hanno un nome greco, Ma’kaira, antica parola che indicava un cibo fatto con brodo e farina d’orzo, ma anche vicina a makarios, che significa beato e sono composte da semola biologica italiana unita a un 10 per cento di sfarinato di orzo. “Si sposano molto bene”  suggerisce Riccioli generoso in consigli e ben pensati abbinamenti “con i peperoni secchi di un’azienda agricola di Fondi, da ravvivare e sbriciolare sopra la pasta”. Si fa appena in tempo a prendere mentalmente nota della ricetta che già si è tentati dalle ghiottonerie dolci e salate del Monastero di Vallechiara che con confetture di more e arance amare, pomodori secchi, melanzane e zucchine sott’olio, evocano coltivazioni rispettose della natura. Un’armonia suggerita anche dalle bottiglie di Olio Extra Vergine di oliva, dal biologico di Pietrafitta, particolarmente adatto ai piatti di pesce, al Laris che propone un’elegante scatola chiusa da ferri di cavallo e peperoncini. Gioielli scaramantici per accompagnare una nuova e promettente avventura gastronomica romana.

Le conserve

 
La pasta di Gragnano
 
 
 

 

 
 
 
         
         
   
 
 
 
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