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Il Quinto quarto è servito

Checchino dal 1887

Indirizzo:
Via di Monte Testaccio 30 - 00153 Roma
Quartiere Testaccio
Tel. +39 06.57.43.816
Fax +39 06.57.46.318
Email: checchino_roma@tin.it
Sito web:
www.checchino-dal-1887.com
Aperto: mezzogiorno e sera
Giorni di chiusura: domenica e lunedì
Tipo di cucina: romana del quartiere Testaccio e regionale Italiana
Chef: Elio Mariani
In sala e Sommelier: Francesco e Marina Mariani
Carte di credito accettate: tutte
Tavoli all’aperto: si
Ferie: agosto e una settimana a Natale
Prezzo medio (bevande escluse):
tre Menu degustazione: Roma E. 31 - Del buon ricordo E. 45 -  Storico E. 60

I giudizi delle Guide:
L’Espresso 2011
14 e il bicchiere
Michelin 2009
2 forchette
Gambero rosso 2009:
75 e 1 forchetta (cucina 52
cantina 16 – servizio 7 -
bonus 0)

La ricetta dello chef
Coda alla vaccinara

Menu gustato

  • Insalata di zampi
  • Lingua bollita con salsa verde
  • Rigatoni con la pajata
  • Coda alla vaccinara
  • Formaggi
ristorante

Testaccio è il mercato coperto, il Monte dei Cocci, Porta Portese. È il ponte sul quale muore Accattone, la via Bodoni dove Elsa Morante ambienta parte del romanzo “La storia”, l’infilata dei locali di svago spenti di giorno quanto infiammati la notte. È l’ex mattatoio, oggi sede della Galleria d’Arte Contemporanea e che, forse per coerenza, ospita altrettanto inquietanti allestimenti. Sembra lontano il tempo del chiosco -ricordato dallo studioso Livio Jannattoni- che la buona Oberdana aveva sulla piazza del mattatoio e che i macellai conoscevano bene per la sua bravura nel preparare marmitte di padellotti, pajata e soprattutto coda alla vaccinara, la regina del Quinto quarto. Una cucina povera e popolare, nata a Testaccio e nel rione Regola, dove “le vacche erano di casa” e la sponda del Tevere pullulava di conciatori di pelli ricavate dopo la mattazione. Impiegando quel quarto di animale che nessuno voleva e che rappresentava gli scarto regalato ai "vaccinari", o "scortichini", come integrazione della paga, massaie e cuochi hanno ideato le ricette che ancora oggi costituiscono l’universo gastronomico romano.

Lingresso del ristroante Checchino di Roma

La cucina del Quinto quarto è la protagonista del menu di Checchino, evoluzione di una rivendita di vino ai piedi del Monte dei cocci gestita dal 1870 dagli antenati della famiglia Mariani, poi  trasformata in osteria con cucina, trattoria e infine nell’attuale ristorante. Dopo oltre cento anni, i fratelli Mariani, figli di Ninetta, perpetuano l’eredità e continuano a farsi interpreti di quella cucina tradizionale romana che la loro famiglia ha contribuito a elaborare. I golosi, foresti o aborigeni che siano, vengono accolti con gentilezza e professionalità in un locale luminoso e ampio, di quell’eleganza appena datata che in fondo ti aspetti. Seguendo i consigli dei sempre disponibili patron o affidandosi al gusto, una bella e ampia carta dei vini e tre menu degustazione guidano nella scelta fra i classici (di alcuni piatti il menu riporta ingredienti e storia). Oltre alla celebre coda, sfilano la squisita insalata di zampi, i succulenti rigatoni con la pajata, la trippa, la lingua bollita (pure troppo) con salsa verde, il bue garofalato... sino ai molti formaggi odorosi e ai discreti dolci che concludono un’esperienza da conservare come buon ricordo insieme all’omonimo piatto.

© Maria Luisa Basile – riproduzione vietata

 

Rigatoni con la pajata

Coda alla vaccinara

Garofalato con cicoria e purea di fave
La sala grande
La saletta
La cantina

 

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