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Un amore di Spaghetto

assaggi di teatro 20[12-13] torino

Marcello Trentini dedica per Assaggi di Teatro a Un amore di Swann… gli Spaghetti pane burro e acciughe

ricetta dello chef

L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi.”

< Marcel Proust

Assaggi di Teatro si ispira a Un amore di Swann di Marcel Proust, Regia Federico Tiezzi, in scena al Teatro Gobetti di Torino

Come ritrovare sensazioni e ricordi dimenticati nelle pieghe della memoria? Ce lo insegna Marcel Proust che cento anni fa, il 14 novembre 1913, pubblicava il primo volume della Recherche*. In un pomeriggio invernale, lo scrittore è a casa raffreddato e depresso. La madre gli porta il tè e una madeleine, piccolo dolce tozzo e paffuto a forma di conchiglia, che non assaporava da quando era bambino: “nello stesso istante in cui il liquido al quale era mischiate le briciole del dolce raggiunsero il mio palato, io trasalii”. Per una sorta di miracolo, la madeleine ha la capacità di riportarlo indietro nel tempo, alla casa della zia, al giardino, alle ninfee, riattivando emozioni e reminiscenze credute ormai perdute. L’infanzia non solo torna vivida, ma appare ancora più bella di quanto sia stata, e così il semplice gesto dell’inzuppare un biscotto nel tè origina i preziosi ricordi dai quali scaturirà il romanzo À la recherche du temps perdu. L’episodio ci insegna che possiamo generare immagini vive del nostro passato da un profumo dimenticato, da un vecchio oggetto, dal sapore di un biscotto, che non si limitano a far ricordare ma anche a rivalutare i ricordi.

^^Il piatto di Marcello Trentini si gusta al ristorante Magorabin di Torino su prenotazione (info 011.8126808) con un appetizer e un calice di vino di benvenuto in omaggio >>
Fotografie dei piatti © Roma gourmet Riproduzione vietata
Galateo
come si mangiano gli spaghetti

Disegni
di Marcel Proust

L’intuizione di Proust, peraltro appassionato cultore di letteratura scientifica, è confermata dalle neuroscienze che hanno dimostrato come i sensi del gusto e dell’olfatto siano strettamente legati alla capacità di ricordare. Essi sono infatti gli unici ad avere un collegamento diretto con l’ippocampo, ovvero il centro della memoria a lungo termine e il segreto starebbe in una proteina, la CPEB, che quando si attiva produce un marchio indelebile capace di richiamare in superficie i ricordi addormentati.
Assaggi di Teatro invita a mettere in pratica l’esperienza vissuta da Proust e il primo a giocare il gioco della memoria è lo chef Marcello Trentini. Per lui l’equivalente della madeleine proustiana è una merenda dell’infanzia a base di pane burro e acciughe, condivisa con i compagni di scuola e di giochi della fanciullezza, spesso arrivati a Torino con le famiglie emigrate da altre regioni e che con i tesori gastronomici di quelle realtà geografiche arricchivano, contaminandola, la cucina locale. La semplice merenda si trasforma in età adulta in un piatto che ne replica con fedeltà i sapori, elaborandoli nella forma nuova degli Spaghetti pane burro e acciughe. Da prendere a morsi a ogni età
. (MLB)

Je qui n’est pas moi (Marcel Proust) Immagine tratta dalla copertina “Il cappotto di Proust”
Odette de Crécy
chi era?
ˇRegali gourmet Assaggi di Teatroˇ

^^Calendario 2012

Indice ^

François Mauriac ricorda Proust:
“Abbiamo visto su una busta macchiata di tisana le ultime parole illeggibili che aveva tracciato. Fino alla fine, le sue creature si sono nutrite della sua sostanza, hanno esaurito la vita che gli restava… Un uomo di lettere che aveva amato le lettere fino a morirne.”
ˇGli abbinamenti del buon bereˇ

<< Scoprite dal 12 febbraio i Vini DOC della provincia di Torino consigliati in abbinamento alla ricetta dall’Enoteca Regionale dei vini della Provincia di Torino >>
Altre performance di Marcello Trentini per Assaggi di Teatro >>
Il ritratto di Proust è una fotografia della copertina del volume di L. Foschini, Il cappotto di Proust
* À la recherche du temps perdu
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Assaggi di Teatro 2012-13 è un incontro di gusto fra Roma gourmet e Teatro
realizzato
a Torino da Roma gourmet in collaborazione con Fondazione del Teatro Stabile di Torino e Camera di commercio di Torino. Con il contributo della Fondazione CRT.
Patrocini:
Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino.
Nell’ambito di Contemporary Art.
Sponsor: Az. agric. Forcella.
C
on il supporto di Enoteca Regionale dei vini della Provincia di Torino e Babayaga

Marcel Proust. Disegni

Disegni di Marcel Proust

Galateo – come mangiare gli spaghetti

Gli spaghetti e la pasta lunga si mangiano esclusivamente con la forchetta. Non si tagliano con il coltello, né si usa il cucchiaio per agevolarsi.
La forchetta deve essere tenuta un po’ inclinata orizzontalmente e si devono arrotolare pochi spagetti alla volta, in senso orario, in modo da ricavare un boccone moderato e senza fili bavosi che pendono.


Foto: spaghetti degli Chef Alfonso Iaccarino e Vincenzo Castaldo fotografati da Brillante-Severina © Roma gourmet

Ricette degli chef – Antipasti

Capunèt

piatto degli Chef Claudio e Anna Vicina per il ristorante Casa Vicina Guido per Eataly – Torino
ricetta dedicata a La serata a Colono di Elsa Morante per “Assaggi di Teatro

[continua]

Il riscatto del cavolo

assaggi di teatro 20[12-13] torino

Claudio e Anna Vicina dedicano per Assaggi di Teatro a La serata a Colono di Elsa Morante… il Capunet

ricetta degli chef

“…conseguenza dell’infamia, o sua causa, o suo pretesto, o un suo sogno.” La serata a Colono

25 gennaio 2013 Degustazione gratuita Vini doc offerta da Assaggi di Teatro e Camera commercio TO al Teatro Carignano

Assaggi di Teatro si ispira a La serata a Colono di Elsa Morante, regia Mario Martone, musiche Nicola Piovani, in scena al Teatro Carignano di Torino

Modi di dire del Cavolo

Non di rado i piatti poveri propongono ironicamente nel nome un riscatto verbale che li nobilita. Ne è esempio il capunét, che suggerisce l’immagine di un piccolo “cappone” ma che invece nulla ha a che vedere con i polli ruzzolanti nell’aia. Si tratta infatti di un involtino realizzato con una sfoglia esterna di cavolo verza e farcito con verdure, avanzi di carne e salumi. Un piatto povero nato nelle campagne e cucinato per giunta con l’umile cavolo, ortaggio bollato per l’odore pungente, a lungo considerato alimento povero e per i poveri. Eppure non solo la verza ha un’origine etimologica nobile derivante dal nome datole dai latini virdia, la verde, che la lega alla radice alla parola verdura nonché al viridarium, l’orto, ma la scienza ha recentemente contribuito alla sua riabilitazione divulgandone le virtù e raccomandandone il consumo per la ricchezza di sostanze che inibiscono lo sviluppo di tumori. Il cavolo verza avvolge dunque il ripieno carnoso del capunét (facendolo sembrare vegetariano e capace di aggirare il divieto di mangiare carne il venerdì), a sua volta ingentilito dal nome ma soprattutto dal sapore, tanto da entrare nell’empireo dei piatti tipici della cucina piemontese come uno degli antipasti più conosciuti. Il riscatto del cavolo si associa in Assaggi di Teatro a quello dell’Edipo protagonista dell’unica opera teatrale di Elsa Morante al quale dedica un capunét rivisto e corretto dalla ricetta degli chef che più piemontesi non si può Claudio e Anna Vicina. Per un sovrano cieco e mendico che a Colono conclude un lungo e tormentato esodo, trovando fine e sepoltura. (MLB)

^^Il piatto di Claudio e Anna Vicina si gusta al ristorante Casa Vicina per Eataly di Torino su prenotazione (info 011.19506840) con omaggi gourmet >>
Fotografie dei piatti © Roma gourmet Riproduzione vietata
ˇGli chef durante la performance ˇ

Calendario ^

Indice ^

ˇGli abbinamenti del buon bereˇ

<< Scoprite i Vini DOC della provincia di Torino consigliati in abbinamento alla ricetta dall’Enoteca Regionale dei vini della Provincia di Torino >>

<< Altre performance di Claudio e Anna Vicina per Assaggi di Teatro >>

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Assaggi di Teatro 2012-13 è un incontro di gusto fra Roma gourmet e Teatro
realizzato
a Torino da Roma gourmet in collaborazione con Fondazione del Teatro Stabile di Torino e Camera di commercio di Torino. Con il contributo della Fondazione CRT.
Patrocini:
Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino.
Nell’ambito di Contemporary Art.
Sponsor: Az. agric. Forcella.
C
on il supporto di Enoteca Regionale dei vini della Provincia di Torino e Babayaga

Modi di dire del cavolo

Modi di dire del CAVOLO
Fotografia di Brillante-Severina © Roma-gourmet (Capunèt di Claudio e Anna Vicina)
Andare a ingrassare i cavoli
significa morire e diventare così concime per ciò che cresce nell’orto.
Andare a piantar cavoli
significa ritirarsi a vita privata, abbandonare la vita pubblica per un’esistenza più semplice.
Nell’anno 305 d.C., il sessantaduenne imperatore romano Diocleziano abbandonò Roma e il potere per ritirarsi nella cittadina dalmata di Salona (l’attuale Spalato), dove si fece costruire un palazzo sontuoso ma trascorrendo i giorni curandosi dei lavori della campagna.
Sollecitato a tornare a Roma e alla vita politica, rifiutò, affermando che i suoi cavoli lo rendevano più felice di qualsiasi impero.
Farsi i cavoli propri
significa occuparsi dei fatti propri e anche non intromettersi nelle faccende altrui, come pure disinteressarsi della vita sociale.
È anche usato come invito a non mostrarsi troppo curioso della vita privata altrui.
Non capire un cavolo
significa non capire niente.
Non fare un cavolo
significa non svolgere alcuna attività, essere indolenti e pigri.
L’espressione è usata anche per farmaci che si rivelano inefficaci e in generale per cose che non mostrano l’utilità prevista.
Non valere un cavolo
significa non valere nulla, nemmeno quanto un cavolo, considerato tradizionalmente un alimento poco pregiato.
Portare il cavolo in mano e il cappone sotto
significa volere apparire diversi da quello che si è.
Starci come i cavoli a merenda
significa non avere alcuna attinenza con l’argomento o il fatto di cui si tratta.

Riconoscere tutti i tipi di vino

aforismi*gourmet*vino

Una guida visuale per riconoscere oltre 200 tipologie di vino e scoprire nuovi vini in base alle proprie preferenze
Fare click sulla fotografia per visualizzare l’immagine a grandezza naturale ˅
Fonte: Wine Folly

La foto in alto a destra con maiale e fragole è tratta da Adriano Del Fabbro, L’arte della Norcineria

Celebri buoni propositi

Buoni propositi celebri
Svegliarsi e combattere (Woody Guthrie), Sforzarsi di fare (Marilyn Monroe)
Gentilezza, gentilezza, gentilezza (Susan Sontag)

[continua]

Morsi e racconti di Natale

Racconti di Natale
Iosif Brodskij, Carlo Levi, Gianni Rodari…

[continua]

La Piccola fiammiferaia e l’oca

L’oca della Piccola fiammiferaia
Dalla favola di Hans Christian Andersen

[continua]

 

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Salvo dove diversamente indicato, testi e fotografie sono di Roma-gourmet ©

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Assaggi di Teatro

Cucina creativa e Teatro

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Affinità elettive

L’Arte incontra la Cucina d’autore

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Sguardi

Storie d’erranza

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Favole in tavola

Favole in versione golosa

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Aforismi gourmand

*Se t’inganno, prego el
cielo de perdere quello
che gh’ho più caro:
l’appetito.
* Arlecchino
servitor di due padroni

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Lo chef e la Luna

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I carciofi di Caravaggio

Viaggio gourmet
fra vita e opere
di Michelangelo
Merisi
detto
Caravaggio

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Articoli in abbonamento

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Pensiero di Vino

il vino mantiene
l’impronta del
legno in cui è
invecchiato

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Scaffale gourmet

il piacere
del testo goloso

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Piccoli musei

piccoli musei
grandi emozioni

 

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Miscellanea

Miscelannea di articoli e luoghi

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Asian Think

I migliori ristoranti di Cucina Asiatica contemporanea

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Chef’s anatomy

Interviste a *cuochi
e cuoche*

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Puntarelle tempestose

Roma gourmet non acquista nè consuma alcun alimento o bevanda la cui pubblicità strumentalizza il corpo delle donne, offendendone la dignità