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Piccoli musei

Museo Nazionale d’Arte Orientale Giuseppe Tucci

Nella cornice di Palazzo Brancaccio, fra Buddha, monili, dipinti su stoffa…

“Il vento soffia tra i giunchi.
Non voglio dormire e ascolto
Se il suo sospiro mi risveglia il cuore.”
Diari di dame di corte nell’antico Giappone, Diario di Izumi Shikibu

Palazzo Brancaccio
Il Museo è ospitato al primo piano di Palazzo Brancaccio, niveo e monumentale edificio che la madre della principessa, una ricca americana, realizzò acquistando il Convento delle Clarisse Francescane e affidando i lavori di restauro all’architetto Luca Carimini. Gli appartamenti furono decorati dal pittore romano Francesco Gai che acquistò dipinti ed eseguì affreschi e stucchi su soffitti e pareti.
Giuseppe Tucci fu uno fra i massimi orientalisti del Novecento e tra i fondatori del Museo, istituito nel 1957.
Contiene…
… una raccolta di circa 26.000 oggetti, con prevalenza di reperti archeologici, esposti a rotazione e distribuiti in 16 sale. Le raccolte sono una testimonianza storica e artistica di popoli di ogni tempo e area: Vicino e Medio Oriente Antico, Tibet e Nepal, Cina, India e Gandhara, Giappone, Corea e Sud-Est asiatico.
Le curiosità
Nella sezione dedicata all’India, il “marmo Scorretti” raffigurante la dea Durga mentre sottomette il demone bufalo e la scultura che rappresenta Siva Nataraja, il re della danza.
Nella sezione dedicata alla Cina, la raccolta di bronzi raffiguranti il Buddha.
Nella sezione dedicata al Tibet, i gioielli e i dipinti arrotolabili su stoffa.
Il primato
Per quanto riguarda l’arte del Pakistan la collezione è la più importante d’Uropa e una delle maggior per l’Afghanistan.



Indirizzi golosi segnalati dalla Guida Roma gourmet nelle vicinanze
Pasticceria e forno Panella
Antico Caffè Santamaria

Indirizzo e Informazioni
Via Merulana 248
Roma – Quartiere Esquilino
Come arrivare:
Metro linea A, fermata Piazza Vittorio Emanuele + pochi passi a piedi percorrendo via Statuto o via Leopardi
Orari: martedì, mercoledì, venerdì 9.00 – 14.00 – giovedì, domenica e festivi 9.00 – 19.30
Giorni di chiusura: lunedì – 1 gennaio – 25 dicembre
Tel. 06. 7014796 – 06. 32810
Ingresso: a pagamento
Biglietto intero 6 euro – ridotto 3 euro
Gratuito sotto i 18 anni e sopra i 65
sito web: museorientale.it
Servizi per disabili
Bookshop: no
Biblioteca
Archivio fotografico

Grandangolo
Basilica di S. Maria Maggiore – S. Prassede – S. Martino ai Monti – Torre Medievale – Piazza Vittorio Emanuele – Porta Magica

Pittura giapponese sumi-e

Sesshu

Il buddismo Zen ebbe una profonda influenza sull’arte, sulla cultura e sulla civiltà giapponese, favorendo il fiorire di grandi artisti. Nella pittura sumi-e, eseguita su rotoli in altezza o kakemoni, i movimenti del pennello dovevano essere spontanei e immediati come il volteggiare delle foglie al vento, per non lasciare spazio tra ispirazione ed esecuzione:
Una differenza di un decimo di pollice
E il cielo e la terra si trovano separati.

L’obiettivo era lasciar fluire attraverso l’opera lo spirito della vita, senza soffocarlo con la ragione o la volontà individuale. Il più grande pittore di sumu-e fu il monaco zen Sesshu.

National Museum of Oriental Art G. Tucci

Brancaccio Palace
The nobiliar Palace housting the Museum is the result of a restoration made by the Brancaccio princess’s mother, a rich american Madame, who bought the Clarisse Francescan Sisters Convent and assigned the project of transformation to the architect Luca Carimini. Apartments had been decorated by Roman painter Francesco Gai that did fresco and stucco on ceiling and walls.
Giuseppe Tucci was one of the most important orientalists of Twenthiet Century and he  promoted the Museum foundation on 1957.
the museum shows…
… about 26.000 objects, most of which archeologic reports, rotation showed in 16 rooms. The collection is an artistic and istorical testimony of Asian peoples: Ancient and Near Middle East, Tibet and Nepal, China, India and Gandhara, Japan, Corea and Far East.
Curiosities… kindle the visitor
India sector: the “Scorretti marble” representing the goddess Durga while subkecting thhe buffalo devil and the 10th Century bronze Shiva king of dance.
China sector: the scuulpres documentino Buddhist statuary.
Tibet sector: jewels and handscroll painting on cloth.

Roma gourmet Guide neighbourhood pastry shops and cafès:
Pastry shop Panella
Ancient Cafè Santamaria

Museum Address and Info
248 Merulana street
Rome – Esquilino district
How to arrive:
Underground A, Vittorio Emanuele stop + fews walking steps crossing Statuto street or Leopardi srteet
Timetable: Tuesday, Wednesday and Friday 9.00 a.m. – 2.00 p.m.
Thursday, Saturday, Sunday and Holidays 9.00 a.m. – 7.30 p.m.
Monday closed
Tel. +39 06. 7014796 – 06. 32810
Full Ticket 6 euro – Reduced Ticket 3 euro
Free admittance for people under 18 and above 65
sito web: museorientale.it
Entrance and services for disabled persons
Bookshop: no
Library
Photografic Archive

Wide angle
S. Maria Maggiore Basilic – S. Prassede – S. Martino ai Monti – Middle Age Tower – Vittorio Emanuele Place – Magic Door

Piccoli musei


I tirannicidi

Chi sono le due figure protese nell’atto dell’attacco?

“… rimasi a meditar vendetta in cuore,
se avessi potuto punirlo, m’avesse dato Atena quel vanto”
Omero, Odissea
I tirannicidi al Museo dei Gessi di Roma
Le statue rappresentano gli ateniesi Armodio e Aristogitone, che, nel 514 a.C., uccisero Ipparco, figlio minore del tiranno Pisistrato e che furono per questo a loro volta giustiziati. Cessata la tirannide nel 510 a.C., ai due eroi fu dedicato nell’agorà un gruppo bronzeo, realizzato dallo scultore Anténor. Trafugato dal re Serse durante la temporanea occupazione persiana dell’Attica  del 480 a.C., fu sostituito da un nuovo monumento, creato dagli scultori Krìtios e Nesiòtes, da cui è tratta la copia romana di età adrianea che i due gessi riproducono.




L’imperatore Adriano era un appassionato viaggiatore, amante dell’arte e curioso della religione e dei costumi greci e orientali. Le copie romane delle statue greche dei tirannicidi adornarono Villa Adriana a Tivoli.

Foto Imperatore Adriano “La Villa era la tomba dei viaggi, l’ultimo accampamento del nomade, l’equivalente, in marmo, delle tende da campo e dei padiglioni dei principi asiatici.”
Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano

I calchi in gesso delle due statue greche sono visibili nel Museo dei gessi dell’Istituto di Archeologia dell’Università di Roma, fondato nel 1892 da Emanuel Löwy che a Roma ricoprì la prima cattedra di Archeologia d’Italia. I calchi in gesso gli servivano come strumenti della didattica e continuuano a essere molto utili per lo studio della scultura greca dal periodo arcaico all’ellenismo, permettendo anche il confronto fra calchi di più repliche di uno stesso originale ormai perduto.
Nel Museo sono esposti  milleduecento calchi in gesso, disposti cronologicamente in cinquantasei sale.

Indirizzo e Informazioni
Museo dell’Arte classica. Università di Roma La Sapienza
Piazzale A. Moro 5 Quartiere Tiburtino
Come arrivare:
Metro B – Fermata Policlinico
Bus 310 – 492
Tram 19 – 3
Orari: 9.00 – 17.00
Giorni di chiusura: sabato e domenica e agosto
Tel. 06. 49913960 – 49913827
sito web: uniroma1.it/musei/museiu.idc

Piccoli musei – Museo Nazionale degli Strumenti Musicali

Dove ammirare l’arpa eolica e il mandolino double face

Contiene…
… una preziosa raccolta di circa 840 strumenti musicali distribuiti in 18 sale che ne percorrono l’evoluzione sociale e culturale: esemplari di tutte le epoche e di vari continenti, di musica popolare e colta, devozionali, militari ma anche reperti archeologici greci e romani come campanelli a sonagli e fischietti in terracotta.
Il nucleo centrale è costituito dalla collezione del tenore Evangelista Gorga.
Le curiosità
Arpa eolica, antico strumento stregato messo al bando nel Medioevo, le cui corde, percosse dal vento, emettono suoni particolari.
Uno dei tre esemplari di Pianoforte fra quelli costruiti dal suo inventore, Bartolomeo Cristofori, datato 1722.
Cornamuti torti, creati nel 1524 dal bavarese Joerg Weiser.
Il più antico clavicembalo tedesco conosciuto, costruito da Hans Muller nel 1537.
Mandolino double face, usato forse nell’Ottocento da suonatori ambulanti.
La stecca
Sono 1.500 gli strumenti non esposti a causa della mancanza di fondi necessari all’allestimento delle sale.
Ciceroni d’eccezione
Chi ascolta i programmi serali di radio 3, non può mancare gli spassosi duetti fra l’ironico Maestro Guido Zaccagnini e Stefano Pogelli, esperto dei più bizzarri strumenti musicali, molti dei quali conservati nel Museo spesso citato.

Ristoranti segnalati dalla Guida Roma-gourmet nelle vicinanze:
Agata e Romeo
Monti

Informazioni Museo Nazionale Strumenti Musicali
Piazza di Santa Croce in Gerusalemme 9a
Roma – Quartiere S. Giovanni
Come arrivare:
Metro linea A, fermata S. Giovanni + autobus n. 3,
fermata S. Croce in Gerusalemme
Orari: 8.30 – 19.30
Giorni di chiusura: lunedì – 1 gennaio – 25 dicembre
Tel. 06. 7014796 – 06. 32810
Ingresso: a pagamento
Biglietto intero 4 euro – ridotto 2 euro – scuole 1 euro
Gratuito sotto i 18 anni e sopra i 65
sito web: museostrumentimusicali.it
Servizi per disabili
Bookshop: si
Biblioteca
Auditorium
Deposito bagagli gratuito

Grandangolo
Chiesa di S. Croce in Gerusalemme – Porta Maggiore – Monumento al fornaio – Mura e Porta di S. Giovanni – Basilica di S. Giovanni

National Museum of Musical instruments

The Museum shows…
…a precious collection of about 840 musical instruments showed in 18 rooms in order to offer their social and cultural evolution: international and all times instruments, of popular, cultured, devotional and militar music. The Museum, started from the collection of the Tenor Evangelista Gorga, has been completed by some ancient Greek and Roman archeological reports, like harness-bell and terracotta whistles.
Curiosities… kindle the visitor
The “Arpa eolia” (aeolian harp), ancient bewitched string instrument outlaw in the Middle Ages: its strings, plucked by the wind, give out special sounds.
One of the three exemplar of Pianoforte between those built by the instrument inventor, Bartolomeo Cristofori, dated 1722.
“Cornamuti torti” (Krummhorner), wind instruments created in 1524 by Bavarian Joerg Weiser.
The most ancient known deutch harpsichord, created by Hans Muller in 1537.
Double face Mandolin, maybe used during XVIII Century by strolling musicians.

Neighbourhood www.roma-gourmet.com Restaurants
Agata e Romeo
Monti

Museum address and Info
9a Santa Croce in Gerusalemme Place
Rome –  S. Giovanni District
How to arrive:
Underground A, S. Giovanni stop + bus n. 3, S. Croce in Gerusalemme stop
Timetable: 8.30 am – 7.30 pm
Monday closed
Ticket 4 euro – Free admittance for people under 18 and above 65
web site: museostrumentimusicali.it
Entrance and services for disabled persons
Bookshop: yes
Library
Auditorium
Free left-luggage office

Wide angle
S. Croce in Gerusalemme – Porta Maggiore Door – Backer Monument – S. Giovanni Walls and Door – S. Giovanni Basilic

Piccoli musei


San Carlo alle Quattro Fontane

Borromini, elogio della curva

“Noi non siamo che le palle da tennis delle stelle, battute e buttate dove lor piaccia.” John Webster, Duchess of Malfi

La caratteristica fondamentale della rivoluzione apportata dal Borromini nella chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane è la curva. La curva si esprime attraverso schemi molto complessi nella Cupola  e porta movimento, articola la facciata della chiesa come una fuga musicale, con volute, superfici concave e convesse, frontoni spezzati. Un palpitare, un fremito persistente che muta la solidità e la consistenza della pietra nella mutevolezza dell’acqua. La curva aiuta a unificare le distanze, ad attenuare le cesure, a creare uno spazio illusorio, dilatando le dimensioni. La curva comunica il senso dell’infinito. E diviene un veicolo di sublimazione religiosa. Nel Seicento le forme curve ricorrono continuamente: le ali degli angeli, la sfera, la nuvola, il sole, le chiome al vento, il ramo di palma. Le forme hanno un significato simbolico, come la bolla di sapone, emblema della transitorietà dell’esistenza…


Pierre Mignard La fanciulla con le bolle di sapone, 1685 circa

Il ritratto suggerisce che la fanciulla sia morta in giovane età, a causa dei numerosi tradizionali simboli di morte: le bolle di sapone, l’orologio sul tavolo con la chiave per la carica e il cane e il pappagallo, simboli della fedeltà e della bellezza che rendono ancora più amaro il distacco.
… o l’uovo, il cuore, la palla… da tennis. Scrive Santa Teresa: “Parve accadermi di vedere i diavoli che giocavano a tennis con la mia anima” o Montagne: “Les dieux s’esbattent de nous à la pelote, et nous agitent à toutes mains”.
C’è magia nel soffitto circolare barocco il cui centro è l’apoteosi di un eroe o di un santo. C’è voluttà nei rapimenti delle estatiche sante e nei languori dei martiri che con le loro immagini tra il sacro e il profano popolano le chiese.
La predilezione per la curva si manifesta anche nel costume, nella forma degli abiti e dei panneggi e nell’importanza data al volume. Parrucche, braghe, maniche, scarpe dalla punta ovale, tutto si esprime con un linguaggio curvilineo.
La figura curva suprema è la spirale, alla quale l’ultimo degli artisti barocchi, Piranesi, conferirà un carattere allucinatorio nella scala a spirale delle Carceri. Ma questa è un’altra storia…

Cupola Borromini San Carlo alle Quattro Fontane Orari di apertura San Carlo alle Quattro Fontane
Dal lunedì al Venerdì:
10.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00
Sabato:
10.00 – 13.00 Pomeriggio: chiuso
Domenica:
12.00 – 13.00 Pomeriggio: Chiuso

Borromini, eulogy of the curve

“We are merely the starres tennys-balls, strooke, and banded.” John Webster, Duchess of Malfi

Piccoli musei – Carlo Bilotti

Aranciera di Villa Borghese

Dalle stelle alle arance

“… ho fatto una fotografia di mucche a Villa Borghese… Le mucche adorano farsi fotografare e, a differenza dell’architettura, non si muovono” Oscar Wilde


L’Aranciera di Villa Borghese…


… è un edificio dalla storia secolare. Esisteva già prima della realizzazione della Villa Borghese da parte del Cardinale Scipione vissuto a cavallo fra XVI e XVII secolo. Era la residenza di prestigio della nobile famiglia dei Ceuli e i fasti maggiori risalgono all’ultimo quarto del Settecento, quando Marcantonio IV Borghese realizzò ampliamenti e decorazioni, curando anche lo spettacolare Giardino del Lago. Il Casino fu chiamato “dei Giuochi d’Acqua”, a sottolinearne la funzione ludica, e fu sede di eventi e feste mondane celebrati nelle cronache del tempo.
I cannoneggiamenti e gli scontri che portarono alla caduta della Repubblica Romana nel 1849 ridussero in ruderi l’edificio che fu ricostruito molto liberamente e adibito ad Aranciera, per il ricovero invernale dei vasi di agrumi. Nel 1903 Villa Borghese passò al Comune di Roma e l’Aranciera diventò sede di uffici, abitazioni, istituto religioso, sino al recupero e alla trasformazione nell’attuale Museo.
De Chirico Cavalli in riva al mareDe Chirico Mobili nella stanzaDe Chirico Gli Archeologi
La collezione…
… del Museo è costituita da dipinti, disegni e sculture donati dal collezionista d’arte Carlo Bilotti morto nel 2006. Il nucleo più rilevante comprende 18 lavori di Giorgio de Chirico, di cui la scultura Ettore e Andromaca è visibile all’esterno del Museo. Altri artisti presenti nella collezione sono Andy Warhol, il futurista Gino Severini e Giacomo Manzù con un grande Cardinale in bronzo.
Giorgio de Chirico…
… è rappresentato con i suoi soggetti più famosi, realizzati dalla seconda metà degli anni Venti agli anni Settanta. Gli Archeologi, i Cavalli in Riva al Mare, i Mobili nella Valle o nella Stanza, i Cavalieri o Guerrieri Antichi, risalgono a un periodo di creatività e riconoscimento internazionale, successivo agli anni della prima Metafisica. La Donna nuda di schiena è un ritorno, influenzato da Renoir, al genere del nudo femminile, mentre l’Interno Metafisico con biscotti e Mistero e malinconia di una strada sono repliche di opere della prima Metafisica eseguite negli anni Sessanta.
La curiosità
De Chirico è ammirato da Andy Warhol che, in un’intervista rilasciata al critico Achille Bonito Oliva, dichiara: “Ho sempre ammirato de Chirico. Ha ispirato molti pittori. L’ho incontrato molte volte a Venezia e ho sempre amato molto i suoi lavori. Mi piace la sua arte e poi quell’idea di ripetere sempre e sempre gli stessi dipinti. Mi piace molto quest’idea, e ho pensato che sarebbe stato magnifico farlo… ha ripetuto le stesse immagini per tutta la vita. Credo che l’abbia fatto non solo perché i collezionisti e i mercanti d’arte glielo chiedevano, ma perché gli andava di farlo e considerava la ripetizione un mezzo per esprimersi. Probabilmente è questo che abbiamo in comune…”

Informazioni Museo Carlo Bilotti
Viale Fiorello La Guardia
Roma – Quartiere Flaminio
Come arrivare:
Metro linea A, fermata Flaminio + 500 metri a piedi lungo viale Washington 
Oppure Tram n. 2, Bus 88, 95, 204, 231, 490, 491, 495, 716, M
Orari: 90.00 – 19.00 (la biglietteria chiude mezz’ora prima)
Giorni di chiusura: lunedì – 1 gennaio – 1 maggio – 25 dicembre
Tel. 06. 0608

Ingresso: a pagamento
Biglietto intero 4.50 euro – ridotto 2.50 euro
Ingresso gratuito per studenti e cittadini sotto i 18 anni e sopra i 65
sito web:  www.museocarlobilotti.it
Accesso disabili in Via del Lago
Accesso con passeggini consentito
Libreria


Grandangolo
Portico dei Leoni di Mario e Antonio Asprucci, finto rudere del Tempio di Antonino e Faustina, Propilei egizi, Piazza di Siena, Casina dell’Orologio, Casina di Raffaello, Casina delle Rose, le 24 fontane di Villa Borghese

Mutano di forma a lor piacere

“Sorgiam, perenni Nuvole,
la parvenza svelando agile e rorida,
dall’echeggiante Ocèano
padre, ai sublimi vertici dei monti
incoronati d’alberi;
e contempliamo gli ultimi orizzonti,
la sacra terra che nutrica i frutti,
il fragorío dei santissimi fiumi,
il fremer cupo dei marini flutti.
Ché il sole, infaticato occhio dell’ètere,
sfavilla, cinto d’abbaglianti lumi.
Or via, si scuota il pluvio
vel dalle forme eterne,
ed alla terra volgasi
l’occhio che lungi scerne!”

“SOCRATE:
Hai mai vista una nuvola che avesse l’apparenza
d’un centauro, un pardo, un lupo, un toro?
LESINA:
Senza dubbio! E con questo?
SOCRATE:
Mutano di forma a lor piacere.”

Aristofane, Le nuvole
Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio
Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri
Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore
Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai
Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia
Fabrizio De Andrè, Nuvole

“Venite, o venerande Nuvole…” Aristofane, Le nuvole

Assaggi di Teatro
Illustrazione di Road Side

Ricette degli chef – finger food

American sandwich di gamberi con maionese all’ostrica

ricetta dello Chef Angelo Troiani per il ristorante Il Convivio Troiani – Roma
dedicata alla rassegna Teatri del tempo presente in scena al Valle per “Assaggi di Teatro

[continua]

Ricette degli chef – Finger food

Cannoncini salati con crema di tonno

ricetta elaborata da Roma gourmet
da un finger food proposto dalla pasticceria Signorelli – Alessandria

[continua]

Ritratti

Edward Burnes-Jones dipinse il ritratto di Sidonia von Bork nel 1870
ispirandosi al dipinto di Isabella d’Este di Giulio Romano
Gli abiti dei due dipinti hanno ispirato quelli disegnati per Miranda Richardson
nel film Sleepy Hollow (Tim Burton, 1999)

Sognare forse

Assaggi di Teatro

…il testo su cui abbiamo lavorato, pur mantenendo una corretta fedeltà al soggetto, se ne allontana anche…” Antonio Calenda
gallery

aforismi
ricetta

Giulio Terrinoni interpreta per Assaggi di Teatro To be or not to be regia Antonio Calenda al ristorante Acquolina con… l’impepata di cozze destrutturata


promozioni


torna a indice

Magari non sembra, però questa è davvero un’impepata di cozze. Gli ingredienti ci sono tutti: muscoli, olio extravergine d’oliva, limone, prezzemolo, pane… ma invece di essere serviti in modo tradizionale, sono reinventati e proposti con ironia in una forma nuova. Una presentazione leggera e gioiosa, capace, come l’opera alla quale si ispira, di sdrammatizzare un classico. Un piatto intramontabile della cucina marinara che confonde – forse – gli occhi, ma non certo il palato che lo riconosce come familiare e desiderabile e… sogna. (MLB)

<< Collezionate le Cartoline Assaggi di Teatro con i piatti dedicati dagli chef agli spettacoli del Teatro di Roma
Spettatori e lettori di Roma gourmet usufruiscono di Sconti ai Corsi di cucina di Giulio Terrinoni e Angelo Troiani ad Acquolina.

To be or not to be di Maria Letizia Compatangelo, regia Antonio Calenda dal soggetto di Melchior Lengyel per il film Vogliamo vivere! di Ernst Lubitsch – Teatro Stabile Friuli Venezia Giulia (teatro Argentina)

Assaggi di Teatro 2009-2010 è un incontro di gusto
fra Roma gourmet e Teatro di Roma
realizzato con Assessorato alle Politiche della Cultura
e della Comunicazione del Comune di Roma per i teatri Argentina e India

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Assaggi di Teatro

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L’Arte incontra la Cucina d’autore

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Storie d’erranza

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Aforismi gourmand

*Se t’inganno, prego el
cielo de perdere quello
che gh’ho più caro:
l’appetito.
* Arlecchino
servitor di due padroni

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Lo chef e la Luna

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I carciofi di Caravaggio

Viaggio gourmet
fra vita e opere
di Michelangelo
Merisi
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Caravaggio

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Pensiero di Vino

il vino mantiene
l’impronta del
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Scaffale gourmet

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del testo goloso

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Piccoli musei

piccoli musei
grandi emozioni

 

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Miscellanea

Miscelannea di articoli e luoghi

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Asian Think

I migliori ristoranti di Cucina Asiatica contemporanea

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Chef’s anatomy

Interviste a *cuochi
e cuoche*

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Puntarelle tempestose

Roma gourmet non acquista nè consuma alcun alimento o bevanda la cui pubblicità strumentalizza il corpo delle donne, offendendone la dignità