Ricette degli chef – Risotto
Tortino di riso ai gamberi rossi e fave su nero di seppia e mollica tostata
ricetta dello Chef Massimo Riccioli per il ristorante La Rosetta – Roma
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Tortino di riso ai gamberi rossi e fave su nero di seppia e mollica tostata
ricetta dello Chef Massimo Riccioli per il ristorante La Rosetta – Roma
Spaghetti di farro con cappesante ”cacio e pepe”
ricetta dello Chef Massimo Riccioli per il ristorante La Rosetta – Roma
Gamberi rossi al succo di arancia e Porto rosso con pomodoro, corallo di granchio e polvere di uova di aragosta, triglie
e scorfano con crema di pomodori appesi
ricetta dello Chef Massimo Riccioli per il ristorante La Rosetta – Roma
dedicata allo spettacolo L’Impresario delle Smirne di Carlo Goldoni per “Assaggi di Teatro“
Spaghetti con acciughe fritte e marinate
e finto caviale di capperi e olive
ricetta dello Chef Massimo Riccioli per il ristorante La Rosetta – Roma
dedicata allo spettacolo Molto rumore per nulla di G. Lavia da W. Shakespeare per “Assaggi di Teatro“
Gamberi e caponatina alle arance di Sicilia
ricetta dello Chef Massimo Riccioli per il ristorante La Rosetta – Roma
dedicata allo spettacolo La rosa tatuata da T. Williams per “Assaggi di Teatro“
Crudo di pesce con spigola, ricciola e sashimi mediterraneo
ricetta dello Chef Massimo Riccioli per il ristorante La Rosetta – Roma
dedicata al mese di Danza contemporanea del teatro Valle per “Assaggi di Teatro“
Seppiette con cous cous, broccolo romano, nero di seppia
e peperoncino giallo
ricetta dello Chef Massimo Riccioli per il ristorante La Rosetta – Roma
dedicata allo spettacolo Le invisibili di Giordano-Ravera per “Assaggi di Teatro“
Sushi: consigli per la preparazione
consigli dello Chef Massimo Riccioli per il fish bar Riccioli cafè – Roma
Frittura di gamberi, merluzzo e calamari
ricetta dello Chef Massimo Riccioli per il ristorante La Rosetta – Roma
dedicata allo spettacolo Il dubbio di Sergio Castellitto per “Assaggi di Teatro“
Il mefistofelico Don Gaetano nato dalla penna di Leonardo Sciascia biasima, in una pagina di Todo modo, “coloro che non si curano di ciò che mangiano” e definisce eroe, paragonandolo a Catone, il cuoco e maestro di cerimonie francese Francois Vatel: suicidi entrambi, il primo “per la libertà che se ne andava” e il secondo “per il pesce che non arrivava”. La mano vaga indecisa ma piena di desiderio sulle crude delizie della imponente piramide di ostriche, faraonico omaggio al palato raffinato del moderno Lucullo e che, per essere un “cibo del tutto insoddisfacente per il lavoratore”, ma “perfetto per il sedentario, come cena prima di una bella dormita” (A.J. Bellows), più che alla penichella invitano i sensi dei partecipanti al ritiro spirituale ad accendersi. E li preparano al pesce che i gourmand immediatamente associano alla Sicilia: il tonno, qui appena scottato ma decisamente caduto in amore per un’oca, anzi per il suo fegato grasso. Gli fanno compagnia un’insalata di tenere puntarelle romane irrorate di aceto di Marsala e le eleganti sensazioni di glicine e prugna gialla del vino bianco delicato nella leggera speziatura di pepe bianco, frutta secca e agrumi. La Sommelier Francesca Tradardi stappa poi un vino la cui sapidità si stempera nella dolcezza della girandola di gamberi rossi croccanti, portati in tavola con misticanza di campo in salsa di limone; un piatto ricco e complesso, dove la frittura è leggera e perfettamente sgrassata dalla fragranza del Vermentino con i suoi delicati profumi floreali di erbe spontanee di campo e salvia. Il ritiro spiritual-culinario a La Rosetta si chiude con Bavarese di arance e Sacher al mandarino con il suo sorbetto, alla quale il vino porta, come un canto di sirene, i ricordi della macchia mediterranea, con profumi di frutta secca e candita e piacevole finale ammandorlato. La mano davvero felice dello chef, il calibrato gioco di armonie e contrasti, le cotture attente, sono frammenti di uno specchio che riflette la tecnica perfetta di Massimo Riccioli e ricordano una delle battute di Don Gaetano: “il cuoco… un uomo intelligente, e si vede da come cucina”. Virtù non scontata in tempi di schiume e virtuosismi culinari da piccolo chimico e forse “Todo modo per buscàr la voluntad divina”, come diceva Ignazio di Loyola. Lo spirito soffia dove vuole e il prodigio, come sempre, è nell’uomo. |
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