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Una lasagna per Sorrentino (e Frank Sinatra)

assaggi di teatro 20[16-17] torino

Giovanni Grasso e Igor macchia dedicano per Assaggi di Teatro a TONY PAGODA di Sorrentino… Lasagna di pasta all’uovo, cavolo e cardi brasati, spinaci selvatici, Fontina e nocciole

ricetta degli chef

“L’uomo, si sa, è come la Coca-Cola. Basta scuoterlo un po’ e attacca a spruzzare di tutto. Sangue e sentimenti. Calore e risentimento. Tutto di fuori.”

< Tony Pagoda/Iaia Forte

Assaggi di Teatro è un progetto ideato dalla giornalista Maria Luisa Basile, realizzato
da Roma gourmet
e Astarte
con il patrocinio di Regione Piemonte, Città metropolitana di Torino, Città di Torino, nell’ambito di Contemporary Art
Questa performance si ispira al personaggio Tony Pagoda di Paolo Sorrentino interpretato dall’attrice Iaia Forte sul palco del Teatro Gobetti di Torino

 

Tony Pagoda è un cantante di musica leggera cinico e fanfarone, vitale e avvilito insieme, con una vita eccessiva e banale, lussuosa ma ordinaria. Alle spalle ha una carriera di successo, compresa un’esibizione al Metropolitan di New York davanti a Frank Sinatra che si è complimentato con lui, ma non lo ha invitato a cena.
Assaggi di Teatro viene in aiuto di Tony con una dedica culinaria che sarebbe talmente piaciuta a The voice da valergli il sospirato invito alla sua tavola. Sinatra amava infatti i sapori della cucina italiana e di quella ligure in particolare, che gli ricordava le proprie origini (il padre era siciliano e la madre ligure). Cliente per 28 anni di un celebre ristorante a New York dove ordinava puntualmente lasagna, amava la pasta e naturalmente il pesto, che si faceva spedire dallo chef di Zeffirino, il ristorante genovese stellato per antonomasia dell’epoca. E pasta sia! Gli chef Igor Macchia e Giovanni Grasso stendono una Lasagna di pasta all’uovo striata di sapori che sono più di un’eco alla cucina italica, il pomodoro e il caffè, e insaporita da cavolo e cardi brasati, spinaci selvatici, Fontina e nocciole. Tappeto non solo rosso ma dalle ricche venature tricolori, per condurre Tony a nuove saporose mete. (MLB)

^^Il piatto di Giovanni Grasso e Igor Macchia si gusta dal 21 febbraio 2017 per due settimane su prenotazione al Ristorante La Credenza >> di San Maurizio Canavese (TO) con Omaggi gourmet>>
Info e prenotazioni 011.9278014
Altre performance di Assaggi di Teatro:

Calendario 2017^

Indice generale ^

Per le fotografie dei piatti si ringrazia La Credenza

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Assaggi di Teatro è un incontro di gusto fra Roma gourmet e Cultura teatrale.
Per informazioni o per partecipare al progetto, scrivere a newstorino[@]assaggiditeatro.it

Ricette degli chef – pesce

Sushi: consigli per la preparazione

consigli dello Chef Massimo Riccioli per il fish bar Riccioli cafè – Roma

[continua]

Il fascino discreto dello Scorfano e Sciascia

Il mefistofelico Don Gaetano nato dalla penna di Leonardo Sciascia biasima, in una pagina di Todo modo, “coloro che non si curano di ciò che mangiano” e definisce eroe, paragonandolo a Catone, il cuoco e maestro di cerimonie francese Francois Vatel: suicidi entrambi, il primo “per la libertà che se ne andava” e il secondo “per il pesce che non arrivava”.
Il pesce di Vatel in realtà arrivò, anche se con fatale ritardo, e per Assaggi di Teatro Massimo Riccioli lo rende protagonista di un’intensa interpretazione dell’opera del suo conterraneo, messa in scena da Fabrizio Catalano Sciascia e Maurizio Marchetti. In una giornata molto speciale al ristorante La Rosetta forme, sapori, colori e profumi marini si inseguono e corteggiano, intrecciandosi in un saporitissimo labirinto dove gli ospiti dell’eremo di Zafer si perderebbero volentieri.

La mano vaga indecisa ma piena di desiderio sulle crude delizie della imponente piramide di ostriche, faraonico omaggio al palato raffinato del moderno Lucullo e che, per essere un “cibo del tutto insoddisfacente per il lavoratore”, ma “perfetto per il sedentario, come cena prima di una bella dormita” (A.J. Bellows), più che alla penichella invitano i sensi dei partecipanti al ritiro spirituale ad accendersi. E li preparano al pesce che i gourmand  immediatamente associano alla Sicilia: il tonno, qui appena scottato ma decisamente caduto in amore per un’oca, anzi per il suo fegato grasso. Gli fanno compagnia un’insalata di tenere puntarelle romane irrorate di aceto di Marsala e le eleganti sensazioni di glicine e prugna gialla del vino bianco delicato nella leggera speziatura di pepe bianco, frutta secca e agrumi.

La Sommelier Francesca Tradardi stappa poi un vino la cui sapidità si stempera nella dolcezza della girandola di gamberi rossi croccanti, portati in tavola con misticanza di campo in salsa di limone; un piatto ricco e complesso, dove la frittura è leggera e perfettamente sgrassata dalla fragranza del Vermentino con i suoi delicati profumi floreali di erbe spontanee di campo e salvia.
Massimo Riccioli in persona porta poi in tavola lo spettacolare Astice blu servito intero teneramente abbracciato alle linguine e incastonato fra pomodori datterini di Terracina. La forchetta si muove come l’aspersorio del prete todo modiano su questo piatto ricco e potente che esige la struttura e i profumi solari dello Chardonnay. I riflessi d’oro e le carezze morbide e vitali del vino si concedono anche allo Scorfano grigliato ai quattro sali con insalata di carciofo romano piatto dedicato da Massimo Riccioli ad Assaggi di Teatro.

Il ritiro spiritual-culinario a La Rosetta si chiude con Bavarese di arance e Sacher al mandarino con il suo sorbetto, alla quale il vino porta, come un canto di sirene, i ricordi della macchia mediterranea, con profumi di frutta secca e candita e piacevole finale ammandorlato.

La mano davvero felice dello chef, il calibrato gioco di armonie e contrasti, le cotture attente, sono frammenti di uno specchio che riflette la tecnica perfetta di Massimo Riccioli e ricordano una delle battute di Don Gaetano: “il cuoco…  un uomo intelligente, e si vede da come cucina”. Virtù non scontata in tempi di schiume e virtuosismi culinari da piccolo chimico e forse “Todo modo per buscàr la voluntad divina”, come diceva Ignazio di Loyola. Lo spirito soffia dove vuole e il prodigio, come sempre, è nell’uomo.
Maria Luisa Basile


Assaggi di… teatro
si ispira a Todo modo, uno spettacolo di Fabrizio Catalano tratto dal romanzo di Leonardo Sciascia


Assaggi di… Scorfano
Lo Chef Massimo Riccioli dedica a Todo modo lo Scorfano grigliato ai quattro sali con insalata di carciofo romano


Assaggi di… gusto
Scarica gratuitamente la ricetta dello Scorfano grigliato ai quattro sali con insalata di carciofo romano dello Chef Massimo Riccioli

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Assaggi di Teatro 2008-2009 è un incontro di gusto fra Roma gourmet, ETI Ente Teatrale Italiano, Assessorato alle Politiche della Cultura e della Comunicazione del Comune di Roma
in collaborazione con Arsial

per i Teatri Valle e Quirino

main sponsor

in collaborazione con

si ringraziano

Babayaga



Storie gourmet – Il pollice verde del Re Sole e l’Orto botanico di Roma

Si legge nel diario della marchesa di Sévigné che Il maestro di cerimonia francese del XVII secolo François Vatel si suicidò per il ritardo nella consegna del pesce fresco destinato al banchetto offerto nel Castello di Chantilly dal Principe di Condé al Re Sole per riconquistarne i favori. Sentendosi disonorato per aver fallito il suo compito, Vatel si trapassava il petto con la spada cadendo a terra privo di vita, proprio mentre cominciavano ad arrivare cesti di pesce in abbondanza. Ciò non gli impedì di passare comunque alla storia come inventore della crema Chantilly, una nivea prelibatezza a base di panna montata e zucchero, impiegata in pasticceria per farcire i dolci.
Nel film Vatel girato da Roland Joffé nel 2000, l’ansioso maestro è impersonato da Gerard Depardieu (gourmet anche nella vita e proprietario di vigneti in Francia e in Sicilia, sull’isola di Pantelleria) che prima di morire offre una lezione di sensibilità artistica componendo un’emblematica natura morta con gli esigui pesci a disposizione.

Vatel mostra al Principe di Condè il modellino della statua del Tritone da realizzare in ghiaccio per il banchetto offerto in onore del Re Sole

L’illuminismo è alle porte, ma la gotta si cura ancora col cuore palpitante dei volatili e un’eterea e non ancora sanguinaria Uma Thurman incespica nei drappeggi secenteschi e nei veleni di corte. Nel film Luigi XIV pare interessato unicamente ai “piaceri della carne” e invece a Versailles proprio intorno al 1670 importanti opere di bonifica e sistemazioni di terreni portavano alla nascita di un moderno modello agricolo. Jean Baptiste de la Quintinie veniva nominato “Directeur des jardins fruitiers et potagers des maisons royales” e introduceva ogni specie vegetale commestibile nelle serre, dove il Re Sole trascorreva molto del suo tempo, senza disdegnare i lavori manuali.
Il Potager du Roi veniva spesso in Italia per approfondire gli studi scientifici sui vegetali per i quali il nostro paese era all’avanguardia.


Uma Thurman e Tim Roth nel film Vatel interpretano
Madame di Montausier e il Marchese De Lauzun
mentre i panni del Re Sole sono indossati da Julian Sands

Roma aveva già dal 1278 un ben organizzato Hortus Simplicium e deteneva un primato nella storia della Botanica, grazie all’istituzione nel 1513 presso l’Università della prima cattedra di Botanica (Lectura simplicium Ad declarationem simplicium medicinae). Nel 1660 nasceva l’Orto Botanico Universitario mentre l’attuale Orto Botanico di Roma fu istituito nel 1883 grazie a una donazione di 12 ettari di terreno da parte del principe Tommaso Corsini. Qui i visitatori possono osservare, dalla collina del Gianicolo alle sponde del Tevere, numerose specie vegetali collocate nelle loro aree di origine. La scrittrice Elena Stancanelli lamenta l’assenza delle scritte in latino vicino alle radici delle piante “che poi ci sarebbero, ma sono tutte sbrodolate dalla pioggia o divelte o messe in qualche punto talmente eccentrico che è impossibile associare significato e significante”. Si attende anche l’arrivo dell’oasi bar e del negozio di souvenir con servizi da tè dai botanici decori, libri di giardinaggio e semini da piantare per emulare il Re Sole.

Re Sole


Orto Botanico di Roma

Ingresso
Largo Cristina di Svezia 24
Orari: da martedì a sabato dalle h. 9.30
alle h. 18.30 (h. 17.30 in inverno)
Giorni di chiusura: lunedì e domenica
Linee Autobus: 115, 870, 280, 23, 271, 116

Storie gourmet

Indice Storie gourmet

Febbre scarlatta

I cibi rossi stimolano il metabolismo e sono ricchi di vitamina C. La bambina che porta il cestino goloso alla nonna ha un cappuccio rosso, porpora è il colore ricavato dalla conchiglia commestibile
del murice
…continua

La gola è ancora un peccato capitale?

Fa riflettere la supplica al papa, tra il serio e il faceto, di un gruppo di cuochi e buongustai francesi che chiedono di togliere
la gola dall’elenco dei peccati capitali
…continua

Un secolo di brividi… golosi

Sono trascorsi 100 anni dalla disputa del 1909 fra gli esploratori Peary e Cook per la conquista del Polo Nord e i ghiacci continuano a deliziare i gourmet con sorbetti, cocktail …continua

La Luna e i gourmet

Il 20 luglio 1969 per la prima volta l’uomo cammina sulla Luna.
Già prima di Neil Armstrong, letteratura, musica, poesia e arte
traggono ispirazione dall’etereo satellite …continua

Sotto il segno del maiale

Il maiale ha un legame di storia millenaria con le società umane. Era un animale sacro già a Maia e alla divinità ispira forse il nome, che significa “animale vivente” …continua

Il pollice verde del Re Sole e l’Orto Botanico di Roma

Al tempo di Francois Vatel, veniva introdotta ogni specie vegetale commestibile nelle serre di Versailles, dove il re Luigi XIV, non solo carnivoro, trascorreva molto tempo e senza disdegnare il lavoro manuale …continua

Il basilico di Isabella

Come tulsi, la pianta del basilico, è arrivata in Europa dall’India e le storie che ha ispirato ad artisti di ogni epoca, da Boccaccio a Keats ai pittori Preraffaelliti …continua

Vino in mescita ai cancelletti

Pasquino, la più celebre statua parlante di Roma, protesta contro l’editto pontificio del 1824 che impone i cancelli alle porte delle bettole romane …continua

Dialetto romanesco

Definito da Dante “turpiloquio”, il dialetto romano non è forse fra i più eleganti, ma risulta assai simpatico e comprensibile e trova nelle poesie del Belli massimma espressione …continua

Il fantastico mondo di MLB

I riti che fanno stare bene: l’aperitivo all’Auditorium, i turbanti colorati del maitre del Tad, i cornetti alla marmellata di visciole, i profumi della carta, il fauno e la Monachella …continua

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Salvo dove diversamente indicato, testi e fotografie sono di Roma-gourmet ©

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Assaggi di Teatro

Cucina creativa e Teatro

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Affinità elettive

L’Arte incontra la Cucina d’autore

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Sguardi

Storie d’erranza

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Favole in tavola

Favole in versione golosa

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Aforismi gourmand

*Se t’inganno, prego el
cielo de perdere quello
che gh’ho più caro:
l’appetito.
* Arlecchino
servitor di due padroni

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Lo chef e la Luna

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I carciofi di Caravaggio

Viaggio gourmet
fra vita e opere
di Michelangelo
Merisi
detto
Caravaggio

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Articoli in abbonamento

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Pensiero di Vino

il vino mantiene
l’impronta del
legno in cui è
invecchiato

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Scaffale gourmet

il piacere
del testo goloso

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Piccoli musei

piccoli musei
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Miscellanea

Miscelannea di articoli e luoghi

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Asian Think

I migliori ristoranti di Cucina Asiatica contemporanea

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Chef’s anatomy

Interviste a *cuochi
e cuoche*

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Puntarelle tempestose

Roma gourmet non acquista nè consuma alcun alimento o bevanda la cui pubblicità strumentalizza il corpo delle donne, offendendone la dignità