Home | About | Filosofia | Contatti

Ricette degli chef – pasta

La Carbonara di Roscioli

ricetta dello Chef Alessandro Roscioli per l’enoteca con cucina Roscioli – Roma

[continua]

Ricette degli chef – pesce

Insalata di puntarelle e alici con bottarga

ricetta dello Chef Giulio Terrinoni per il ristorante Acquolina – Roma
dedicata al progetto di Roma gourmet “I carciofi di Caravaggio

[continua]

Ricette degli chef – carne

Rocher di coda alla Vaccinara

ricetta della Chef Riccardo Di Giacinto per il ristorante All’oro – Roma

[continua]

Ricette degli chef – zuppe

Zuppa riposata di Vignarola con salame Corallina
scampi al lemon gras e cacione

ricetta dello Chef Angelo Troiani per il ristorante Il Convivio Troiani Roma

[continua]

Doppio sogno… gourmet

Io sarò il tuo bosco (il tuo campo, il tuo prato, il tuo parco) e tu il mio cerbiatto
Cibati dove più ti piace…”
William Shakespeare, Venere e Adone

Nella più magica delle commedie shakespeariane, dove si miscelano avventure amorose, romantiche e fiabesche, il gusto del pubblico è sollecitato anche dai sapori proposti da Alfonso, Livia ed Ernesto Iaccarino che percorrono i boschi e i giardini dell’Eden in cerca di magiche erbe con le quali interpretano con ispirazione e impegno creativo il Sogno di una notte di mezza estate e il Mercante di Venezia di William Shakespeare.

La notte che dà il titolo all’opera del bardo è quella che segna il solstizio d’estate, quando il Sole giunge al suo zenith. In quella notte si va nei boschi, si accendono fuochi, si danza e si veglia al chiaro di luna che bagna di luce lattea alberi e amanti, toccandoli come fosse il solleone. Solari suggestioni di limoni, ulivi, viti affacciate sul Mediterraneo sono suggerite dall’arrivo in tavola dell’ampolla d’olio di produzione propria e dall’intensità marina del Vermentino 2006. L’omaggio pagano di Alfonso Iaccarino al Sole si completa nell’ispirato uovo biologico all’olio di curry Madras, intensamente goloso nella sua grazia e semplicità. Stuzzicante simbolo della vita che nel bosco dorme e si risveglia, vibra di colore e sapore e ha come nido un letto di fragranti fagiolini verdi.  “A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo, a tutti gli uccelli che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io di in cibo ogni erba verde”. Genesi I,29-30.
Nella commedia tre sono le coppie che celebrano la triplice sottomissione alla legge di Atene dopo che la Luna – anche chiamata la triplice Dea – le ha illuminate nelle loro notturne peregrinazioni nel bosco fatato. Tre sono le variazioni gourmet che sottomettono l’elegante carciofo alla sapienza culinaria: in impalpabile tempura, farcito di mozzarella e fritto, contrastato da una leggera salsa di acciuga e con le punte ben dorate e croccanti, come tramandato dalla tradizione ebraica del Ghetto. Un omaggio al personaggio ebreo del dramma shakespeariano, Il Mercante di Venezia, sostenuto dallo Chardonnay che con la sua struttura e armonia gioca con i sapori decisi del piatto.

Il filosofo nonché stimato mago rinascimentale Paracelso, coltiva una particolare avversione per i mercanti di spezie. È convinto che le spezie facciano pagare le delizie del loro sapore con gravi danni all’organismo e “che tutti i mercanti i quali trafficano in spezie per allettare il palato hanno il diavolo nell’anima”. Nella sua repulsione unisce ai mercanti gli usurai e mezzo secolo dopo Shakespeare raccoglie l’invettiva e la rende paradigmatica del suo dramma Il Mercante di Venezia. Le spezie, nella regione degli Iaccarino, sono conosciute e impiegate per insaporire e conservare gli alimenti da secoli, portate dalle navi che con le loro rotte commerciali solcavano il Mediterraneo e trasportavano prodotti da terre lontane.
Il potere erotico della natura celebrato nel Sogno e quello sensuale delle spezie evocato dal Mercante, è raccolto e condensato in una corona per il Re e la Regina delle Fate, Oberon e Titania, che abitano il bosco insieme al loro corteo magico di fate, gnomi, coboldi (tanto amati dalla regina Elisabetta I). La corona è composta di Tortelli di Germano reale alle spezie d’Oriente, fonduta di pecorino e tartufo nero ed è il piatto dedicato dalla famiglia Iaccarino ad Assaggi di Teatro. Nella corona di tortelli si intrecciano gli aromi del bosco, dall’aria (il germano reale) alla terra (il tartufo e il timo che si favoleggia sia amato dalle fate), fusi con l’eco speziata del dramma dedicato al Mercante di Venezia ed esaltati dalle note di un vino rosso per nulla austero.

“Ho fatto un sogno che nessun cervello umano riuscirebbe a spiegare…”
William Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate
Tornando al Sogno, Livia Iaccarino si sofferma sul titolo della commedia: “bisogna prendere le cose che vi accadono come illusioni, sogni, visioni e ombre” dice. Ne è ricco il bosco, nella cui vegetazione si cela il lupo al quale, si sa, piace l’agnello. Nella Metafisica dell’amore sessuale Arthur Schopenhauer evoca il platonico paragone fra il desiderio e l’amore del lupo per l’agnello: “l’amicizia di un amante non nasce insieme alla benevolenza, ma alla maniera del cibo, per saziarsi; come i lupi amano gli agnelli, così gli amanti hanno caro un fanciullo” (Platone, Fedro). La coppia lupo-agnello stuzzica anche Carl Schmitt per il quale “il lupo che divora l’agnello attua la validità superiore del valore nutritivo di cui l’agnello per il lupo è portatore rispetto alla validità inferiore del valore vitale di cui lo stesso agnello è portatore rispetto al valore vitale del lupo” (La tirannia dei valori). Il Baby esce dal labirinto filosofico con una personalissima visione di gusto, saperi e sapori: in sella a un Agnello al profumo di erbe aromatiche del bosco mediterraneo.  
Perché quella del solstizio d’estate è la notte giusta per raccogliere erbe dai poteri soprannaturali, erbe capaci di risvegliare l’amore. E l’amore è vista che si annebbia per un po’ di nettare di fiori e che torna di nuovo limpido per gocce di lacrime altrui.

“Nutritelo d’albicocche e di lamponi
d’uva purpurea di verdi fichi e more di gelso.”
William Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate
La favola si conclude fra i profumi e i sapori intensi di frutti di bosco da sogno che ornano la piccola pasticceria e il Sorbetto contenuto in calici di cristallo e argento che paiono cesellati dal folletto Puck, detto anche Robin o Good Yellow, il diavoletto birichino, lo spirito monello, il bricconcello che Hugo Pratt disegna in una storia a fumetti di Corto Maltese, dove sotto forma di corvo, sveglia il marinaio addormentato fra le nebbie di Stonhenge, in un sogno di un mattino di mezzo inverno.

Maria Luisa Basile


Assaggi di… teatro

si ispira a Sogno di una notte di mezza estate e Il Mercante di Venezia, di William Shakespeare


Assaggi di… Tortelli
La famiglia di Alfonso Iaccarino dedica a Shakespeare i Tortelli di Germano reale alle spezie d’Oriente, fonduta di pecorino e tartufo nero


Assaggi di… gusto
Scarica gratuitamente la ricetta dei Tortelli di Germano reale degli Chef Alfonso ed Ernesto Iaccarino

Ritorna all’indice di “Assaggi di Teatro”

Assaggi di Teatro 2008-2009 è un incontro di gusto fra Roma gourmet, ETI Ente Teatrale Italiano, Assessorato alle Politiche della Cultura e della Comunicazione del Comune di Roma
in collaborazione con Arsial

per i Teatri Valle e Quirino

main sponsor

in collaborazione con

si ringraziano

Babayaga



Ricette degli chef – carne

Coda alla vaccinara con purè di sedano rapa

ricetta della Chef Agata Parisella per il ristorante Agata e Romeo – Roma
dedicata allo spettacolo La pelle di Marco Baliani per “Assaggi di Teatro

[continua]

Scrooge conquistato da una Pollastrella… farcita

Ammucchiati sul pavimento, in modo da formare una specie di trono, erano tacchini, oche, selvaggina, pollame, cosciotti muscolosi, grandi pezzi di carne, porcellini da latte, lunghe collane di salsicce, pasticci di carne pudding, barilotti di ostriche, castagne arrosto roventi, mele dalle guance di ciliegie, arance succose, pere succulente, torte smisurate e ciotole fumanti di punch, che annebbiavano la stanza con il loro vapore delizioso.

Si apre con un elenco di vivande la Strofa terza dei Christmas Books di Charles Dickens, colui che “creò il mondo e, nel tempo libero, inventò il Natale”, come scrive Anthony Burgess. Per Dickens, vera essenza dell’uomo vittoriano che da bambino vive fugacemente sazietà e serenità a causa dello stile di vita del padre cronicamente indebitato, il Natale è decisamente sinonimo di bonhomie tanto che nella Prefazione del 1852 l’autore inglese scrive di voler instillare nel lettore “pensieri d’amore e di considerazione verso il prossimo che non sono mai fuori stagione”.

Stagionali e con familiari riferimenti a ciò che appartiene alla Casa e al Focolare sono pure i piatti che l’Enoteca Regionale del Lazio Palatium dedica allo spettacolo Scrooge da Dickens, per la regia di Fabrizio Montecchi. Piatti creati per stuzzicare l’appetito di grandi e piccini, eper ricordare che proprio nel periodo Vittoriano vissuto da Dickens nasce l’infanzia. Nel XIX secolo si accoglie infatti per la prima volta la nozione che i bambini sono fondamentalmente diversi dagli adulti e come tali hanno anche abitudini alimentari particolari. Nel 1844 Pye Henry Chavasse pubblica il best seller Consigli alle mamme sull’educazione dei loro piccoli dove raccomanda per i più piccoli colazioni a base di latte tiepido e pane raffermo “preferibilmente di sette giorni”.

Il dott. Spock vittoriano sconsiglia i dolci, considerati veleno, e perfino le verdure, con un sadismo per fortuna estraneo  allo chef Severino Gaiezza, che propone le verdure in pastella, foderando con guaine dorate e croccanti i teneri cuori di dolce broccolo romano e fiore di zucca. Accende poi la fantasia con il gioco colorato di alici e invidia, piccola fortezza del gusto protetta da un profumato recinto di arselle che le manine infantili possono divertirsi a saccheggiare.

E spenta l’eco dell’allegra sagra di paese evocata dalle pincinelle di Colonna condite con un ragù di agnello stemperato nella piacevole nota amara delle ramoracce (apprezzate erbe spontanee della Campagna Romana) e spolverato di Pecorino romano, arriva in tavola la pollastrella ripiena di castagne dei Monti Cimini. È sì adagiata su un letto di patate, ma non sono certo quelle “vecchie e stracotte” raccomandate dal pediatra Vittoriano! e la farcitura spande il suo aroma  proprio come accade quando la signora Cratchit del  dickensiano Christmas Carol affonda il coltello nel petto dell’oca natalizia e ne  fa uscire “il profumo lungamente atteso del ripieno” suscitando un mormorio di gioia intorno alla tavola.

La dolcezza delle castagne ritorna nella golosità finale, gioia dei commensali di ogni età e ideale conclusione dei pasti delle feste, la Mousse di castagne dei Monti Cimini con Panpepato dolce dedicato dall’Enoteca Regionale del Lazio Palatium ad Assaggi di Teatro che convincerebbe anche Scrooge a preferirla all’adorato pudding inglese! La mente va alla castagne che scoppiettano allegramente sul fuoco intorno al quale si stringe la famiglia Cratchit dopo il pranzo natalizio e per rendere completa l’unione fra mito e sentimento religioso della notte di Natale manca solo una storia di fantasmi, da raccontare davanti al camino, scacciando i brividi con una grappa Cesanese.
Maria Luisa Basile


Assaggi di… teatro

Scrooge è uno spettacolo di Fabrizio Montecchi


Assaggi di… castagne
L’Enoteca Regionale del Lazio Palatium dedica a Scrooge la Mousse di castagne dei Monti Cimini con Panpepato. Il dolce è in Menu all’Enoteca dal 16 dicembre al 6 gennaio


Assaggi di… gusto
Scarica gratuitamente la ricetta della Mousse di castagne dei Monti Cimini con Panpepato dell’Enoteca Palatium

Ritorna all’indice di “Assaggi di Teatro”

Assaggi di Teatro 2008-2009 è un incontro di gusto fra Roma gourmet, ETI Ente Teatrale Italiano, Assessorato alle Politiche della Cultura e della Comunicazione del Comune di Roma
in collaborazione con Arsial

per i Teatri Valle e Quirino

main sponsor

si ringraziano

Babayaga



Ricette degli chef – vegetariane

Fritti vegetali in pastella con insalata di puntarelle alla romana

ricetta dello Chef Severino Gaiezza per l’Enoteca Regionale del Lazio Palatium – Roma
dedicata allo spettacolo Scrooge per “Assaggi di Teatro”

[continua]

l’Angelo custode del maiale

“Se io non sarò me stesso, chi lo sarà per me? E, se non ora, quando?”
proverbio talmudico

Un maialino e un uomo dal naso storto bevono al bar. L’uomo scorre indeciso la lista pensando “se ordino un alcolico mi scambiano per un beone, ma se scelgo una gazzosa sembro un debosciato, voglio dare di me una certa impressione… ma quale?” Il  maialino invece ordina senza esitazioni un calice di Cannonau che gli viene servito con una polenta ai porcini e lumachine di mare in porchetta. “Ottimo inizio”, è il primo pensiero del suino, mentre  apre una copia de “La fiera letteraria” e intanto fa roteare il vino nel bicchiere facendone sprigionare i profumi di ciclamino e sottobosco che inspira col roseo musetto, per poi porgerlo all’uomo dal naso storto, che accetta volentieri quel  tempestivo salvataggio. Lo centellina e intanto rigira fra le mani il biglietto dello spettacolo Il divo Garry di Francesco Macedonio appena visto a teatro. Gli è proprio piaciuto, forse perchè si è un po’ identificato nel protagonista interpretato da Gianfranco Jannuzzo.

Intanto il maialino non rimane con gli zampetti in mano e ordina due scampi e qualche puntarella. Quel loro sapore dolce agro gli è congeniale e gli distende i nerv…evetti. L’uomo dal naso storto non può fare a meno di ammirare il porcellino che gli appare molto sicuro di sè. Vorrebbe essere così anche lui, gli dice, ma, a furia di comportarsi in modo sempre diverso per compiacere ed essere amato da chi lo circonda, ha finito col perdere di vista se stesso e non sa più chi è davvero nè quali sono i suoi desideri. Il maialino grugnisce stupito perchè lui, di nobilie origine biologica e natio del Lazio, non ha mai avuto crisi di identità. Il merito è del suo Angelo custode, che di cognome fa Troiani e che nel suo ristorante trasforma il Convivio in una festa. È stato l’Angelo a fargli conoscere gli amici Scampi e le sorelle Puntarelle, per non parlare degli Straccetti di farina Kamut biologica al cumino con ceci per i quali va in brodo di giuggiole. Amore a prima vista, celebrato con un vino rosso. Al maialetto quella zuppa piace tanto che lo chef, per compiacerlo, la tiene affettuosamente in carta dal 9 dicembre al 4 gennaio anche se ufficialmente è dedicata agli Assaggi di Teatro.

Il porcello grufola poi in estasi quando incontra l’Amatriciana, roba da intenditori, con le gocce di aceto balsamico che la rendono davvero unica per sapore ed equilibrio, di una dolcezza che lo commuove ogni volta come fosse la prima. Massimo Troiani, fratello del suo Angelo e vera autorità in fatto di vini, gli ha insegnato ad abbinarla al Cannonau 2004 che, per quella freschezza dovuta al non passaggio in legno e le sue note di china e aceto balsamico, ci va a nozze. L’uomo dal naso storto ascolta ammirato le estasi culinarie dell’amico in rosa che sa rimanere se stesso anche quando quell’Angelo di chef lo cucina per le feste in cento variazioni. Ne è dimostrazione il trittico che rende il sapore dell’ingrediente principale sempre invitante e ben riconoscibile. Le costolette di maiale ammandorlate e posate su un cuscino di cicoria hanno un piacevole accento di pistacchio, mentre la polpettina di carne di maiale in umido con cardi e la pancia confit con la sua sella croccante e irresistibile (protagonista insieme al pittore Watts delle Affinità elettive), esigono il tannino del vino rosso.

Il porcellino, ormai decisamente svezzato, si specchia nel pozzo dorato dai profumi di zafferano di un vino passito e, pregustando i sapori dolci e salati del tortino speziato con sorbetto di loto, salsa di cioccolato e guanciale croccante, si commuove e una lacrima gli riga le setole ben spazzolate. L’uomo dal naso storto chiude gli occhi, conquistato dal desiderio di trovare se stesso, realizzarsi nella verità e nella libertà, cancellare quell’io che fino a quel momento è stato essenzialmente un essere per l’altro. Quando li riapre il porcellino è scomparso dal locale e si accorge anche di non essere in un bar ma nel salottino di un ristorante. Un uomo dalla cravatta che definire sgargiante non renderebbe l’idea, gli viene incontro con sorriso aperto e leale e lo invita a seguirlo a un tavolo elegantemente apparecchiato per lui.

Un giovane uomo arriva recando un ampio vassoio d’argento dal quale con l’abilità con cui il mago estrae il coniglio dal cilindro, fa emergere un  piatto  subito servito: è un’insalata di nervetti di maiale, scampi e puntarelle con prezzemolo, pinoli, alici e limone. L’uomo assaggia un boccone, il sapore è raffinato ma anche familiare, sembra arrivargli dritto al cuore, gli piace… ha scavalcato la propria ombra ormai e, finalmente libero di esprimere da quel momento in poi la sua più autentica personalità, sente di avere un Angelo alla sua tavola.
Maria Luisa Basile


Assaggi di… teatro

si ispira a Il divo Garry, uno spettacolo diretto da Francesco Macedonio


Assaggi di… maiale
Angelo Troiani dedica a Il divo Garry gli Straccetti di farina Kamut biologica al cumino con ceci e brodo di maiale


Assaggi di… gusto
Scarica gratuitamente la ricetta degli Straccetti di farina Kamut biologica al cumino con ceci e brodo di maiale di Angelo Troiani

Ritorna all’indice di “Assaggi di Teatro”

Assaggi di Teatro 2008-2009 è un incontro di gusto fra Roma gourmet, ETI Ente Teatrale Italiano, Assessorato alle Politiche della Cultura e della Comunicazione del Comune di Roma
in collaborazione con Arsial

per i Teatri Valle e Quirino

main sponsor

in collaborazione con

si ringraziano

Babayaga



Ricette degli chef – pasta – zuppe

Stracci di farina Kamut biologica al cumino
con ceci e brodo di maiale

ricetta dello Chef Angelo Troiani per il ristorante Il Convivio Troiani – Roma
dedicata allo spettacolo Il divo Garry per “Assaggi di Teatro

[continua]

 

……………………………………

Sostieni Roma gourmet con un contributo, anche piccolo. Potrai continuare a leggerla senza pubblicità. Grazie!

……………………………………

Salvo dove diversamente indicato, testi e fotografie sono di Roma-gourmet ©

……………………………………

Assaggi di Teatro

Cucina creativa e Teatro

……………………………………

Affinità elettive

L’Arte incontra la Cucina d’autore

……………………………………

Sguardi

Storie d’erranza

……………………………………

Favole in tavola

Favole in versione golosa

……………………………………

Aforismi gourmand

*Se t’inganno, prego el
cielo de perdere quello
che gh’ho più caro:
l’appetito.
* Arlecchino
servitor di due padroni

……………………………………

Lo chef e la Luna

……………………………………

I carciofi di Caravaggio

Viaggio gourmet
fra vita e opere
di Michelangelo
Merisi
detto
Caravaggio

……………………………………

Articoli in abbonamento

……………………………………

Pensiero di Vino

il vino mantiene
l’impronta del
legno in cui è
invecchiato

……………………………………

Scaffale gourmet

il piacere
del testo goloso

……………………………………

Piccoli musei

piccoli musei
grandi emozioni

 

……………………………………………

Miscellanea

Miscelannea di articoli e luoghi

……………………………………………

Asian Think

I migliori ristoranti di Cucina Asiatica contemporanea

……………………………………………

Chef’s anatomy

Interviste a *cuochi
e cuoche*

……………………………………………

……………………………………………

Puntarelle tempestose

Roma gourmet non acquista nè consuma alcun alimento o bevanda la cui pubblicità strumentalizza il corpo delle donne, offendendone la dignità