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La tigre, il domatore e il Tao

“Non sai come si comporta chi doma le tigri?
Non osa dar loro animali vivi per timore che s’infurino nell’ucciderli, non osa dar loro animali interi per timore che s’infurino nel dilaniarli.
Regolando i loro pasti, tempera la loro ferocia.
Le tigri sono diverse dagli uomini, ma sono mansuete con chi si adatta alla loro natura…”

Tratto dal Chuang-Tzu

Il Chuang-Tzu è tra le più profonde opere della letteratura cinese.
Il suo autore, Chuang Chou, è uno dei padri della cultura e del pensiero cinesi e fondatore nel IV secolo a.C. della filosofia taoista.

Chuang-Tzu
parte da una critica a convenzioni, conformismo, moralismo, ipocrisia, artificiosità
e predica un atteggiamento di distacco
e liberazione
.
Il vero saggio deve mirare al ritorno alla spontaneità, all’unità e alla calma del Tao.

 

Fotografia di sinistra:
Katsushika Hokusai
Vecchia tigre
nella neve

 

A qualcuno piace dolce

“…senza il condimento della follia, nessunissimo banchetto può riuscire gradevole.”
Erasmo da Rotterdam, Elogio della follia

La follia ispira artisti e letterari di ogni epoca, da Erasmo, che le dedica un’opera in onore del caro amico Tommaso Moro (giocando sull’assonanza fra il cognome dell’umanista e la parola greca moria), a Shakespeare, al nostro Eduardo De Filippo che nel 1927 scrive la commedia Ditegli sempre di si messa in scena da Geppy Gleijeses.
Come dire di si, assecondare, incoraggiare, compiacere, accontentare, sempre, in cucina? Tutt’altro che scoraggiato dal cimento, lo chef Angelo Troiani si ispira per Assaggi di Teatro proprio a un brano dell’opera di Erasmo “a che servirebbe caricarsi il ventre di dolciumi, di cibi sontuosi e di ghiottonerie, se anche occhi, orecchi e tutta l’anima non si pascessero…” e risponde senza esitazioni: “si dice sempre di si a un dolce”, togliendo “il mestiere” alla Follia erasmiana, convinta di essere l’unica artefice “di tali zuccherini”.

Ma perchè non si resiste alla dolcezza? Perchè i dolci hanno un’alta appetibilità e una bassa sazietà. Perciò anche se ci si sente satolli, un posto per il dolce lo si trova sempre, con la conseguenza che dopo averlo mangiato si ha di nuovo fame, perché il dolce resetta i meccanismi legati alla sazietà. Si dice dunque di si a un Millefoglie con crema alla vaniglia, pepe verde, lemon grass e frutti di bosco il dolce dedicato da Angelo Troiani ad Assaggi di Teatro dal 24 marzo al 9 aprile. Lo accompagna un calice di passito dal dorato ricco e luminoso, adatto per maturità e complessità ad accompagnare le note speziate di vaniglia e pepe del dolce.

Secondo Umberto Galimberti la difficoltà nella moderazione a tavola è dovuta all’origine primitiva dei sensi di olfatto e gusto, che mettono in moto le zone primitive del nostro cervello. La gola diviene pertanto “un richiamo alla nostra animalità, il retaggio della nostra antica condizione”. Si può allora considerare atavico il desiderio del Tiramisù al caffè del Convivio e animalesca la brama del Tortino di ricotta e visciole con gelato di cioccolato amaro e salsa alla cannella. Come pure a un cannolo di ricotta con gelato al pistacchio e spuma di Anice.

Si dice sempre di si a una composizione di frutta fresca e sorbetti golosi, a una Gelatina al rhum con crema al mascarpone e gelato alla banana e soprattutto a  una variazione di dolci del Convivio con fior di panna all’arancia e cialda al pistacchio, cheesecake, tortino di cioccolato caldo con cuore liquido e fragole.

E infine si dice sempre di si all’alzatina di piccola pasticceria con Tartufo noce moscata e limone, Cassatina di ricotta, Rubino, Tiramisù al caffè, Bavarese di banana e cioccolato, Tartellette di frutta, Acetano alle mandorle. Piccole golosità con le quali sorseggiare un vino passito che con la sua pienezza, persistenza e struttura volentieri invita alla meditazione, anche sull’alimentazione equilibrata. Mangiare troppo e in maniera non corretta può infatti causare sovrappeso, obesità, ipertensione, dismetabolismi come ipercolesterolemia e iperglicemia, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari, diabete e tumori. Per non parlare delle carie e del dantesco girone dei golosi.

Maria Luisa Basile


Assaggi di… teatro
si ispira a Ditegli sempre di si, uno spettacolo diretto da Geppy Gleijeses da Eduardo De Filippo


Assaggi di… Millefoglie
Angelo Troiani dedica a Ditegli sempre di si il Millefoglie con crema alla vaniglia, pepe verde, lemon grass e frutti di bosco


Assaggi di… gusto
Scarica gratuitamente la ricetta del Millefoglie con crema alla vaniglia, pepe verde, lemon grass e frutti di bosco di Angelo Troiani

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Assaggi di Teatro 2008-2009 è un incontro di gusto fra Roma gourmet, ETI Ente Teatrale Italiano, Assessorato alle Politiche della Cultura e della Comunicazione del Comune di Roma
in collaborazione con Arsial

per i Teatri Valle e Quirino

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si ringraziano

Babayaga



Fragola

aforismi*gourmet

La fragola è un frutto solare, simbolo della primavera e della stagione della luce che ritorna dopo il buio invernale.
Secondo un canto popolare inglese, con le foglie della pianta della fragola i pettirossi coprono i figli morti nella foresta. Il mito ha un significato: la foresta rappresenta la notte e l’inverno, quando il sole scompare. Il pettirosso morto e sepolto sotto le foglie di fragola allude all’eroe solare perduto o morto nel bosco per il maleficio di una strega, ma in attesa di tornare alla luce, ossia alla salvezza, come i frutti rossi a primavera.
La fragola è anche una pianta medicinale capace di curare varie malattie.
Il frutto, saporito e profumato, è diuretico, astringente, tonico e depurativo.
Le foglie e la radice guariscono piaghe e ulcere e riducono le abrasioni: il loro infuso è anche un ottimo tè rinfrescante
.

Il fiore di fragola simboleggia Stima e Amore, sentimenti ai quali alludono le fragole ricamate sul fazzoletto che Desdemona riceve in dono da Otello e la cui perdita le costa la vita.

Le fragole interpretate dagli chef per Roma gourmet


Millefoglie di fragola e ricotta
ricetta Chef Maurizio Santin
Tiramisù alla fragola
ricetta Chef Angelo Troiani

altri Frammenti di un discorso gourmet:

La foto in alto a destra con maiale e fragole è tratta da Adriano Del Fabbro, L’arte della Norcineria

 

Ricette degli chef – dolci

Millefoglie con crema alla vaniglia, lemon grass
pepe verde e frutti di bosco

ricetta dello Chef Angelo Troiani per il ristorante Il Convivio Troiani – Roma
dedicata allo spettacolo Ditegli sempre di si da Eduardo De Filippo per “Assaggi di Teatro

[continua]

Ricette degli chef – dolci

Millefoglie di fragola e ricotta

ricetta dello Chef Maurizio Santin per il ristorante Il Cuoco Nero – Roma

[continua]

Regalo di primavera di Roma gourmet

Roma gourmet regala una cena al ristorante…

al Convivio Troiani o ad Acquolina, per festeggiare la primavera. Scoprite come aggiudicarvela

[continua]

Scaffale circense

Scaffale circense
  • Genova Arianna, Il circo nell’arte. Dagli arlecchini di Picasso al fachiro di Cattelan, Il Saggiatore, 2008
  • Raffaele De Ritis, Gli acrobati folli: la storia della dinastia circense Palmiri. Prefazione di Ruggero Leonardi, Castelfranco Emilia, Italiana Produzioni, 2002
  • Christian Dupavillon, Architectures du Cirque-des origines a nos jours, Paris, Le Moniteur, 2001
  • Alessandra Litta Modignani e Sandra Mantovani, Il circo della memoria. Storie, numeri e dinastie di 266 famiglie circensi italiane, Pergine Valsugana, Publistampa, 2008
  • Alessandro Nicosia, Toulouse Lautrec e Federico Fellini, Skira
  • Alessandro Serena, Storia del Circo, Mondadori
  • Alessandro Serena, Karl-Heinz Ziethen, Luci della giocoleria. Il virtuosismo tra circo, varietà, strada e teatro contemporaneo, Viterbo, Stampa Alernativa, 2002

Ricette degli chef – dolci

Pera speziata al cartoccio con crêpe aperta e gelato

ricetta degli Chef Marion Lichtle e Anthony Genovese per il ristorante Il Pagliaccio – Roma
dedicata a La strada dal film di Federico Fellini con Venturiello e Tosca per “Assaggi di Teatro

[continua]

La coscienza di Zampanò risvegliata da una pera kaiser

“…il circo … proiezione di una sostanziale lontananza fra “noi” (la gente che vive e lavora “normalmente”) e “loro” (la gente del circo)…”
A. Litta Modignani, S. Mantovani, Il circo della memoria

Il circo è mondo magico, luogo fantasmagorico che titilla il desiderio attraverso spettacoli e artisti. Anche artisti girovaghi, che si esibiscono nelle piazze mangiando fuoco, spezzando catene, suonando musica. Temi molto cari ad Anthony Genovese e Marion Lichtle, che non a caso hanno scelto Il Pagliaccio come insegna del proprio ristorante e che per Assaggi di teatro evocano fantasia, solitudine, colori e poesia dello spettacolo La strada dall’omonimo film di Federico Fellini.

Federico Fellini amava il mondo del circo, collezionava libri rari di argomento circense e un altro suo film è intitolato I clowns. Il circo era per lui fonte inesauribile di ispirazione e di racconti dal sapore di sogno. Assaggi di teatro accosta lo chef e l’artista. Entrambi consumano giorni, notti e pensieri affinché i sogni diventino spettacolo. Quello goloso inizia con due omaggi di Anthony Genovese alla città  di Roma: le Animelle su crema di carciofi, gelatine di barbabietola rossa, songino e scorza di agrumi e poi gli Spaghetti con broccolo romano e arzilla, resi eterei dall’olio al finocchietto e dal Vermentino. Sapori netti, precisi, definiti, come i circensi che dicono ciò che sanno con parole contate.

La “drammaturgia della suspence che fa del circo grande e spontaneo teatro” (Raffaele De Ritis, Gli acrobati folli) arriva in tavola con il Merluzzo nero contornato da arance candite, quenelle di carota e un cannolo di spinaci incoronato da nocciola tonda gentile piemontese. Piatto rotondo come l’arena del circo, dolce e morbido ma con accenti agrumati ben ripresi dal vino bianco.
Pare un domatore di fronte a tigri e leoni  in un vero e proprio dressage en férocité la Coda di rospo (o rana pescatrice) circondata da champignons con criniera di alghe nori, funghetti neri della morte, gelatine di zenzero e uva tardiva. L’onda del vino avvolge e travolge la polpa sostanziosa della rana pescatrice domatrice, seguita da un infuso di finocchietto, anice e, per la gioia del mangiafuoco, vodka!

Molti artisti francesi furono affascinati dal circo, visto come  grande scuola di precisione e adorato sin dall’infanzia da Jean Cocteau. La collezionista e mecenate Gertrude Stein ricorda: “almeno una volta alla settimana si ritrovavano tutti al cirque Medrano. Si sentivano fierissimi di potersi mescolare ai clown, ai prestigiatori, ai cavalli e cavallerizzi. A poco a poco, Picasso fu sempre più francese e cominciò il periodo rosa o degli Arlecchini”. Ai suoi omaggi al mondo del circo, alla solitudine di saltimbanchi e giocolieri in costumi dai colori sgargianti è dedicata la Scaloppa di foie gras in vivacissima zuppa ristretta di agrumi e sorbetto all’anice stellato. La paciosa Guancia di vitello brasata al latte con carciofi fritti cita poi con ironia l’assai meno pacifica mandibola di un celebre felino circense, il leone “Brutus”, molto amato dal pubblico ai primi del Novecento, fino al giorno in cui pose fine alla carriera sfoderando gli artigli con la bella Goulue, già ballerina di can can.

Infine, il canovaccio del copione felliniano e la dolcezza  e il sentimento rappresentati da Gelsomina – Giulietta Masina – Tosca, sono ripresi dal frutto rugginoso simbolo dell’equilibrio, la Pera speziata al cartoccio con crêpe aperta, croccante e gelato allo yogurt piatto dedicato da Anthony e Marion ad Assaggi di Teatro dal 17 al 29 marzo. Riferito a un soggetto cinematografico dove, come scrive Mario Verdone nel Castoro dedicato a Fellini, “tanta pietà viene espressa verso chi è solo, sordo, insensibile, che è una disgrazia come essere nati privi di un arto, e restare così, monchi per tutta la vita”, il dolce riunisce in sè dolcezza e asprezza, esprimendo il risveglio della coscienza di Zampanò, il suo rinnovamento in creatura che finalmente sente e soffre. La dorata compagnia del vino ricorda il bisogno che tutti abbiamo gli uni degli altri, contro il dolore della solitudine.

Maria Luisa Basile


Assaggi di… teatro

si ispira a La strada, uno spettacolo tratto dal film di Federico Fellini e diretto da Massimo Venturiello che lo interpreta con Tosca


Assaggi di… Pera speziata
Anthony Genovese e Marion Lichtle dedicano a La strada la Pera speziata al cartoccio con crêpe aperta, croccante e gelato allo yogurt


Assaggi di… gusto
Scarica gratuitamente la ricetta della Pera speziata al cartoccio con crêpe aperta e gelato di Marion Lichtle e Anthony Genovese


Scaffale circense
La parola Circo deriva dal latino circus, cerchio. Numerose le discipline: giocoleria, acrobazia, esercizi con gli animali e clowneria, molto amata da Federico Fellini che le dedicò un film. Clown, dal latino colonus, indica lo zotico tonto, buffo e beffato

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