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aforismi*gourmet
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L’aglio (Allium sativum) è una pianta erbacea perenne alta fino a un metro con folte schiere di estimatori e altrettanti detrattori, respinti dall’odore acre e pungente (dovuto all’allicina, un’essenza sulforata che impregna l’alito di chi lo mangia crudo).
Gli spicchi hanno la faccia dorsale convessa e, a gruppi di 5-20, sono inseriti sul fusto, dove formano il bulbo (o capo o testa). La testa d’aglio è avvolta e protetta da una serie di sottili foglie dette tuniche sterili.
Le virtù terapeutiche dell’aglio sono numerose. Il bulbo contiene vitamine A, B1 e B2, C, sali minerali e oligominerali. Il succo fresco dell’aglio esercita azione antisettica e combatte numerosi germi. L’aglio è antidiabetico, espettorante, tonico, vermifugo e callifugo.
Plinio scrive che, se mangiato cotto, l’aglio allevia l’asma e guarisce addirittura epilessia e malattie mentali.
L’aglio è coltivato dall’autunno all’inizio dell’estate e predilige terreni sciolti, fertili, in grado di garantire un rapido smaltimento delle acque piovane.
Gli agli bianchi (quale il “Bianco piacentino”) sono i più diffusi e si prestano alla conservazione. Alcuni, come l’aglio di Alzano Scrivia nell’alessandrino, spiccano per l’ottima digeribilità. Gli agli rossi (quali il “Rosso di Sulmona” e il “Rosso francese”) sono caratterizzati da un ciclo più breve di circa tre settimane e da bulbi più grossi ma meno adatti alla lunga conservazione e quindi idonei al consumo immediato.
In cucina l’aglio è usato in insalate e bruschette. Si aggiunge poi in sughi, stufati, nella preparazione di insaccati (salame, pancetta) e nell’industria conserviera per antipasti sott’olio.
Amuleto e talismano
Le credenze popolari rendono l’aglio un potente talismano capace di garantire dai malefici. La funzione di amuleto è tipica delle piante del sottosuolo, sacre agli dei inferi che nella tradizione precristiana mediterranea non avevano valenza negativa ma impersonavano le energie telluriche positive.
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Inglese: garlic; Francese: ail; Spagnolo: ajo; Tedesco: Knoblauch
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Agli e fravagli
fattura che non quagli.
Corne e bicorne
capa ‘alice e capa d’aglio.
(invocazione napoletana antijettatoria)
In Egitto i faraoni davano l’aglio agli schiavi che erigevano le piramidi per preservarli dalle infezioni. Alfonso di Castiglia lo detestava al punto da proibire ai cavalieri del suo ordine di presentaris a corte o comunicare con altri cavalieri per un mese nel caso avessero mangiato aglio o cipolle.
L’aglio interpretate dagli chef per Roma gourmet

Impepata di cozze destrutturata
ricetta chef
Giulio Terrinoni
ristorante
Acquolina, Roma
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altri Frammenti di un discorso gourmet:
La foto in alto a destra con maiale e fragole è tratta da Adriano Del Fabbro, L’arte della Norcineria

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aforismi*gourmet
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Le biete (anche chiamate bietole o coste) sono una varietà di barbabietole da orto della famiglia delle Chenopodiacee.
 Delle bietole da coste (o coste) si consumano sia le foglie sia le coste fogliari (ossia la parte iniziale delle foglie, bianca e più spessa). Nelle altre (dette anche bieta erbetta) prevalgono le foglie che vengono consumate come gli spinaci.
Come tutte le verdure a foglia di colore verde scuro, la bietola contiene grandi quantità di vitamina A (fino al 40% della razione giornaliera raccomandata) e vitamina C.
La bieta erbetta si può lessare o cuocere al vapore come gli spinaci. Per cuocere le coste, invece, bisogna dividere le coste fogliari dalle foglie e cuocerle separatamente, poiché i tempi di cottura sono molto diversi: 5 minuti per le foglie, 15-30 minuti per le coste (a seconda dello spessore).
Ricca di minerali, la bieta contiene Calcio, Ferro, Fosforo, Magnesio, Potassio, Rame, Zinco. Calorie: 17 KCal ogni 100 gr.
 Il periodo di semina della bieta è compreso tra febbraio a settembre e la raccolta va da luglio all’autunno inoltrato. Gli esperti consigliano di irrigare abbondantemente dopo ogni taglio delle erbette. La bieta colorata «Hybrid F1 Bright Light», oltre che di buon sapore, svolge funzione decorativa nei giardini.
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Le biete interpretate dagli chef per Roma gourmet

Raviolini di manzo e biete con gamberi rossi foglioline di spinaci e spuma di pepe verde e menta
ricetta Chef Anthony Genovese ristorante Il Pagliaccio, Roma
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altri Frammenti di un discorso gourmet:
La foto in alto a destra con maiale e fragole è tratta da Adriano Del Fabbro, L’arte della Norcineria
Assaggi di Teatro |
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“Esse le idee ci dànno, la dialettica, la ciurmeria, l’ingegno, la chiacchiera, il ghermire concetti, il dar nel segno!… O eteree, o molli!” Aristofane, Le nuvole |
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gallery

nuvole
ricetta |
Anthony Genovese e Marion Licthle interpretano per Assaggi di Teatro Le nuvole da Aristofane al ristorante Il Pagliaccio dal 22 gennaio con… Raviolini di manzo e biete con scampi, spinaci e spuma
di pepe e menta |

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indice ADT 2009
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Vanno, vengono, certe volte sono bianche, per Fabrizio de Andrè o verdi, per Anthony Genovese e Marion Lichtle che, lasciandosi instillare l’idea dall’opera di Aristofane, dedicano ad Assaggi di Teatro i saporosi raviolini. Sono gonfi di una farcia che come le nuvole muta a piacere delle stagioni, li incorona una spuma di pepe verde e menta e fluttuano su un cielo di porcellana bianca. O eterei o morbidi. (MLB)
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Assaggi di Teatro si ispira allo spettacolo Le nuvole da Aristofane, regia Antonio Latella (teatro Argentina Stagione 2009-2010 Roma)
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Assaggi di Teatro 2009-2010 è un incontro di gusto
fra Roma gourmet e Teatro di Roma
realizzato con Assessorato alle Politiche della Cultura
e della Comunicazione del Comune di Roma per i teatri Argentina e India
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