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Teorema vegetale

assaggi di teatro 20[12-13] torino

Giovanni Grasso e Igor Macchia dedicano per Assaggi di Teatro a Le 6ème continent di Daniel Pennac l’Insolito orto

ricetta degli chef

“I campi, chissà perché, di questi tempi hanno perduto senso e dignità: sono diventati, degradati del proprio intimo valore, soltanto delle utili superfici: devono, per forza, avere una destinazione.”

< Paolo Pejrone, La pazienza del giardiniere

Assaggi di Teatro si ispira a Le 6ème continent (il sesto continente) di Daniel Pennac in scena al Teatro Carignano di Torino

Dopo i Non luoghi dell’antropologo Marc Augé, spazi anonimi frequentati da persone simili (supermercati, autostrade, alberghi…), dopo il Manifesto del terzo paesaggio con il quale il paesaggista Gilles Clément indica i luoghi abbandonati dall’uomo, ossia gli spazi grandi e piccoli che, siano parchi o aree industriali dismesse, riserve naturali o erbacce al centro di un’aiuola, nel loro insieme sono fondamentali per la conservazione della diversità biologica, ecco il Sesto continente del paroliere Daniele Pennac. Un grande territorio formato dai rifiuti che la gente getta in mare, una zattera galleggiante trasportata dalle correnti marine che ha raggiunto le dimensioni di un continente e sulla quale un uomo cammina, solo. La surreale storia dei nostri rifiuti lascia un’eco ecologica in Assaggi di Teatro che le dedica uno spazio interamente verde, un modo non comune di pensare e consumare il luogo felice dei saperi ortensi. Elaborato con mente e cuore da Giovanni Grasso e Igor Macchia, il docile e policromo teorema vegetale è ricoperto di polvere di formaggio e la disposizione attinge alle stagioni e alla fantasia, in un Ikebana orizzontale e mai finito. (MLB)

^^Il piatto di Giovanni Grasso e Igor Macchia si gusta al ristorante La Credenza di San Maurizio Canavese (TO) su prenotazione con sconti sul Menu gastronomico e sul libro La Credenza, the new season
info 011.9278014

Fotografie dei piatti © Roma gourmet Riproduzione vietata
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Calendario 2012 ^

Assaggi di Teatro ^

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Assaggi di Teatro 2012-13 è un incontro di gusto fra Roma gourmet e Teatro
realizzato
a Torino da Roma gourmet in collaborazione con Fondazione del Teatro Stabile di Torino e Camera di commercio di Torino. Con il contributo della Fondazione CRT.
Patrocini:
Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino.
Nell’ambito di Contemporary Art.
Sponsor: Az. agric. Forcella.
C
on il supporto di Enoteca Regionale dei vini della Provincia di Torino e Babayaga

Ricette degli chef – Verdure

L’insolito orto

piatto degli Chef Giovanni Grasso e Igor Macchia ristorante La Credenza
San Maurizio Canavese (TO)
ricetta dedicata a Le 6ème continent di Daniel Pennac per “Assaggi di Teatro

[continua]

A Firenze con 10 euro si può…

A Firenze con 10 euro si può…
Grandi piaceri con un piccolo budget

[continua]

Ricette degli chef – Baccalà

Baccalà in due cotture, passata di ceci, limone candito e carciofi

piatto dello Chef Stefano Gallo per il ristorante La Barrique – Torino

dedicato a Moscheta di Ruzante per “Assaggi di Teatro

[continua]

Trombette dei morti

aforismi*gourmet

Le trombette dei morti (Craterellus cornucopioides) devono il nome al colore molto scuro, ma sono assolutamente commestibili. Il fungo ha forma di piccola tromba interamente cava: il cappello è di colore marrone scuro o grigio scuro, il gambo è nerastro e sottile, cavo e a forma di imbuto.
Cresce in gruppi numerosi nei boschi di conifere e latifoglie nella stagione autunnale.
Il profumo del fungo crudo è leggermente muschiato. Il sapore è aromatico. 
Questi funghi vengono anche essiccati e ridotti in polvere per condire minestre e arrosti.
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Inglese: horns of plenty mushrooms; Francese: trompettes des morts; Spagnolo: trompetas de los muertos; Tedesco: totentrompeten

Il nome latino
cornucopioides (a forma di cornucopia) è ispirato dal cappello che ricorda il corno dell’abbondanza.

altri Frammenti di un discorso gourmet:

La foto in alto a destra con maiale e fragole è tratta da Adriano Del Fabbro, L’arte della Norcineria


Funghi

aforismi*gourmet

Quello che chiamiamo fungo è il frutto, detto carpoforo, di un organismo più complesso, il micelio, che vive sotto terra ed è formato da un intreccio di filamenti. Il carpoforo è dunque la parte visibile del fungo, deputata alla riproduzione.
Nell’alimentazione i funghi possono svolgere un ruolo di integratori naturali grazie alla ricchezza di minerali, vitamine ed enzimi. Per rimediare a uno stile di vita scorretto e per potenziare le difese fisiologiche, la nutrizione svolge un ruolo fondamentale, come già insegnato dalla medicina tradizione cinese, strettamente intrecciata alla scelta degli alimenti
. I funghi sono d’aiuto contro colesterolo, ipertensione, bronchite e allergie.
Tra i funghi che si possono facilmente trovare, raccogliere e talvolta coltivare in Italia una specie assai diffusa è lo Champignon (Agaricus bisporus) o Prataiolo. Si inizia a coltivarlo nel XVII secolo in Francia (all’aperto e nelle cave) e oggi la sua diffusione è molto ampia  sia in Europa sia nel Nord America. Cresce preferibilmente nei prati dalla primavera all’autunno e si consuma crudo e cotto, fresco e conservato.  Il Prataiolo maggiore (Agaricus arvensis) è molto ricercato per la sua bontà e la sua carne ha un profumo simile all’anice e alla mandorla amara. Altrettanto buono è il Prataiolo Agaricus campestris), mentre l’Agarico augusto (Agaricus augustus) si distingue per l’aspetto appariscente. Molto apprezzato è l’Ovolo buono (Amanita caesarea) che compare in estate e autunno nelle zone boschive sotto querce e castagni e si gusta sia crudo sia cotto.
Poi c’è la folta famiglia dei Porcini, apprezzati dall’uomo ma anche dagli animali come cighiali e maiali (da cui il nome). Il Porcino (Boletus edulis) è il fungo per eccellenza, cresce dalla primavera all’autunno nei boschi di conifere e latifoglie, soprattutto sotto abeti e betulle. Si consuma fresco oppure conservato sott’olio, sott’aceto o essiccato. Vi sono poi il Porcino nero (Boletus aereus), il Porcino d’estate (Boletus aestivalis), il Porcino rosso (Boletus pinophilus), il Porcinello rosso (Leccinum aurantiacus).
Il Fungo di San Giorgio (Calocybe gambosa) è così chiamato perchè compare in primavera (e il santo si festeggia il 23 aprile). Cresce nei prati a file o a cerchi e questo fenomeno ha fatto nascere molte leggende. Per esempio Shakespeare ne La Tempesta ne attribuisce il motivo al passaggio dei folletti. In realtà la spiegazione è naturale: il micelio tende a ramificarsi in ogni direzione e così al centro rimane la parte vecchia e tutto intorno si sviluppano i funghi i cui centri si ampliano di anno in anno.
Una specie di fungo molto diffusa è quella del Chiodino (Armillaria mellea). Compare nel periodo estivo e autunnale  e ha color del miele (da cui il nome latino); crudo può risultare tossico, mentre è ottimo cotto e può essere essicato. Si presta bene alla coltivazine il Pioppino
o Piopparello (Agrocybe aegerita), apprezzato sin dall’antichità e il cui habitat preferito è il pioppo.
Fungo universalmente apprezzato è il
Finferlo (Cantharellus cibarius), anche detto Gallinaccio o Galletto per la forma crestata. Cresce sotto conifere e latifoglie dalla primavera all’autunno inoltrato; la polpa è giallina e compatta, con profumo gradevolmente fruttato. Nome simile ma colore più scuro ha il fungo Finferla (Cantharellus lutescens), dalla carne color crema e sapore dolce.
Nella famiglia della Spugnola si distinguono la Spugnola rotonda (Morchella rotunda), la Spugnola nera (Morchella umbrina), la Spugnola gialla (Morchella vulgaris) diffuse in spazi aperti e la Spugnola conica (Morchella deliciosa) che predilige radure e boschi di conifere. Tutte compaiono in primavera e si consumano ben cotte in quanto da crude contengono sostanze tossiche.
Nella famiglia delle Russule, amanti dei boschi di conifere e di latifoglie, la tenerissima Colombina lincarnata (Russula vesca) è la prima a comparire in primavera, la Colombina dorata (Russula aurata) è un fungo da intenditori ma anche fragile, da lavare con delicatezza, la Colombina maggiore (Russula cyanoxantha) ha sapore delicato, la Colombina verde (Russula virescens) è un ottimo fungo dal cappello che sfuma dal verde al rame, da non confondere con la mortale Tignosa verdognola che ha forma diversa.
La Mazza da tamburo (Macrolepiota procera) compare con il suo aspetto slanciato in estate e autunno e ama le zone aperte e soleggiate.
Non mancano funghi dall’aspetto bizzarro: nel periodo piovoso che va da agosto a marzo, spunta il fungo Orecchietta o Orecchio di Giuda (Auricularia auricula-judae). Ha carne fragilissima e si consuma anche crudo. Nella cucina cinese viene essiccato.
Il Fungo della carne (Gomphus clavatus) ha consistenza quasi carnosa, sapore dolce e un colore particolarissimo che spiega l’altro nome con cui è consciuto: Orecchio di porco. Spunta in estate e  in autunno nei boschi in gruppi numerosi.
Fungo commestibile a dispetto del nome funereo dovuto al colore scuro è l’autunnale Trombetta di morte (Craterellus cornucopioides) dall’aromatico sapore [scheda]
Di forma particolare è anche il fungo Vescia gigante (Langermannia gigantea). Tra i più grandi al mondo, la sua forma tonda spunta fra l’erba dei prati in estate e in autunno. La polpa è particolarmente buona se gustata non ancora perfettamente matura.
...
Inglese: mushrooms; Francese: champignons; Spagnolo: setas; Tedesco: pilze

Al momento dell’acquisto i funghi devono risultare sodi ma non asciutti e perfettamente sani.
I funghi si puliscono strofinandoli con un panno umido mentre radici e terriccio si eliminano con un coltello
.
Il cappello di alcuni funghi (per esempio i porcini) è ricoperto da una pellicola che, rimossa, si può utilizzare insieme ai gambi per preparare consommé vegetali o zuppe di funghi.
I funghi piccoli si possono tagliare a metà e cucinare facendoli saltare in padella.
Dei funghi di grandi dimensioni si può separare la testa dal gambo e affettarli separatamente a lamelle.
Una base di cottura diffusa per i funghi è composta da olio, aglio, prezzemolo.
Tutti i funghi sono immunostimolanti, ma ciascuno ha caratteristiche peculiari.
Il comune Coprinus comatus dei prati è ricco di ferro, calcio, potassio, venadio e aminoacidi ed è indicato contro il diabete

I funghi interpretati dagli chef per Roma gourmet

Midollo di fassone ripieno di funghi
chef Anthony Genovese
ristorante
Il Pagliaccio, Roma

Girotondo di scampi e funghi trombette di morte
chef Catia e Davide Cianetti
ristorante
Iolanda, Roma

Insalata di funghi prataioli
gastronomo Apicio

Sono molti i funghi buoni che arrivano da lontano: il Cordyceps sinensis (dell’Altopiano del Tibet) è ricostituente, l’Agaricus blazei murril (dalle montagne del Brasile) è ricco di minerali e vitamine B, E, D è rienergizzante, è utile a combattere le infiammazioni e, pare, anche i tumori.

Da parte dele culture germaniche è antica l’avversione per i funghi, relegati ad alimento per mucche e renne.

altri Frammenti di un discorso gourmet:

La foto in alto a destra con maiale e fragole è tratta da Adriano Del Fabbro, L’arte della Norcineria

 

Torino ai tempi del Salone (del Gusto) 2012

“Pagando il prezzo giusto, riducendo lo spreco, tutti avranno accesso alla qualità.” Carlo Petrini Guarda  anche edizione 2010
Fotografie di Brillante-Severina
© Roma gourmet
* I piatti rappresentano creazioni dedicate ad Assaggi di Teatro Torino dagli chef (dall’alto): Stefano Gallo (Baccalà mantecato), Claudio e Anna Vicina (Scamone di vitello e salsa di Barolo), Marcello Trentini (Spaghetti pane burro e acciughe), Christian Milone (Insalata 2012), Mariangela Susigan (Crudi di pesce e germogli), Pierluigi Consonni (Paccheri alla parmigiana © Vintage 1997)
* Le immagini di Terra Madre sono state fotografate in piazza Carignano a Torino nei giorni del Salone del gusto 2012
© Roma gourmet – Riproduzione vietata

Caravaggio (non) si è fermato ad Alessandria

“Restar preso come pesce a l’amo” con Bandello e Bellotti

Mauro Bellotti del ristorante Donatella di Oviglio, a poca distanza da Castelnuovo Scrivia in provincia di Alessandria, dedica al committente di Caravaggio la Triglia  farcita di erbette e pinoli, leggera panatura al pomodoro e carciofi all’olio extravergine che unisce l’amo alla spinosa verdura …ricetta

Sarebbe ragionevole pensare che Caravaggio, nato in Lombardia e poi esule, volontario e non, in varie città italiane e a Malta, non abbia mai avuto contatti con il Piemonte e tanto meno con le pianure dell’alessandrino. E invece non è così. Alcune ricerche d’archivio hanno fatto emergere come un committente messinese del Merisi, solitamente nominato “ricco mercante di origine genovese”, fosse in verità un aristocratico trasferitosi nella città dello Stretto con la famiglia da Castelnuovo Scrivia, di cui era originario. L’antico borgo è celebre per aver dato i natali al novelliere Matteo Maria Bandello ed è citato da Carlo Emilio Gadda nelle Meraviglie d’Italia per alcune “eccellenze”, come le chiamiamo oggi, agricole. Tornando al mercante, egli avrebbe commissionato una pala d’altare raffigurante la Madonna con San Giovanni Battista e altri santi, mentre l’opera consegnata dal pittore sarebbe una Resurrezione di Lazzaro, forse in omaggio al cognome del committente? (MLB)

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<< I carciofi di Caravaggio >>
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Castelnuovo Scrivia è “in Lombardia a le confini della Liguria” scrive Bandello, ma oggi è in Piemonte “Era la donna bellissima, con due occhi in capo che di continovo scinillavano come due folgentissime stelle, e quelli di sorte reggeva e così dolcemente girava che era quasi impossibile d’affissar la vista nel lor vago splendore ed ivi non restar preso come pesce a l’amo.”
Matteo Maria Bandello
Castelnuovo Scrivia è il paese in provincia di Alessandria di cui era originario un committente di Caravaggio e dove nacque il novelliere Bandello.
La resurrezione di Lazzaro di Caravaggio (1609) è conservata al Museo Regionale di Messina

Bibliografia caravaggesca

Ricette degli chef – pesce

Triglia farcita di erbette e pinoli, leggera panatura al pomodoro
e carciofi all’olio extravergine

ricetta dello Chef Mauro Bellotti per il ristorante Donatella – Oviglio (AL)
dedicata al progetto di Roma gourmet “I carciofi di Caravaggio

[continua]

Giochi gourmand

Luoghi comuni golosi al contrario
Partecipate al gioco

[continua]

 

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