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Ricette degli chef – pasta

Spaghetti con fegati di seppia, olio e peperoncino

ricetta dello Chef Massimiliano Alajmo per il ristorante Le Calandre – Sarmeola di Rubano (PD)

[continua]

Ricette degli chef – pasta

Uovo in raviolo con Parmigiano dolce, tartufi bianchi
e burro nocciola

ricetta dello Chef Natale Marcattilii per il ristorante San Domenico – Imola (BO)
vista a Identità golose 2010

[continua]

Ricette degli chef – pasta

Spaghetti di farro con cappesante ”cacio e pepe”

ricetta dello Chef Massimo Riccioli per il ristorante La Rosetta – Roma

[continua]

L’olio che congiunge disgiunge unge

Assaggi di Teatro

“Fai crescere il pingue olivo caro alla Pace.”
Virgilio, Georgiche II
civiltà dell’olivo

degustare l’olio
ricetta

Massimo Riccioli interpreta per Assaggi di Teatro Olio al ristorante La Rosetta con il… Filetto di orata con tapenade di olive verdi e nere, patate grigliate e olio al tartufo nero, al peperoncino, al limone


promozioni


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L’olio è un cibo e un simbolo. Ha la capacità di dire e condire, di stabilire relazioni. Tra i cibi e tra le persone, tra sapori e saperi. Lega e contemporaneamente impedisce agli ingredienti di fondersi e confondersi. Unisce e separa. Congiunge e disgiunge. Unge per far meglio scivolare. E scivola facilmente nello spirito dello spettacolo questo Assaggi(o) di Teatro, portandovi i profumi della cucina e della civiltà mediterranea fondata sulla coltura dell’ulivo. Dal suo frutto Massimo Riccioli ricava essenze profumate al tartufo, al peperoncino, al limone per ungere di sapore la polposa orata. (MLB)

<< Collezionate le Cartoline Assaggi di Teatro con i piatti dedicati dagli chef agli spettacoli del Teatro di Roma
Lo chef Massimo Riccioli offre lo sconto del 10% sul conto di pranzi e cene al ristorante La Rosetta e al fish bar Riccioli cafè e lo sconto del 10% sugli acquisti nella gastronomia RosticceRì agli spettatori che presentano il biglietto del teatro Argentina e/o India.

La performance di Assaggi di Teatro si ispira allo spettacolo
Olio regia Marco Calvani (
teatro India)

Assaggi di Teatro 2009-2010 è un incontro di gusto
fra Roma gourmet e Teatro di Roma
realizzato con Assessorato alle Politiche della Cultura
e della Comunicazione del Comune di Roma per i teatri Argentina e India

promotori
patrocini
sponsor

e

sponsor tecnici

Babayaga

ricette degli chef – pesce

Filetto di orata con tapenade di olive verdi e nere su sfoglie di patate grigliate e olio al tartufo nero, al peperoncino e al limone

ricetta dello Chef Massimo Riccioli per il ristorante La Rosetta – Roma
dedicata allo spettacolo Olio di
Marco Calvani per Assaggi di Teatro

[continua]

La civiltà dell’olivo

aforismi*gourmet

“Quando bacchierai i tuoi ulivi, non tornerai indietro a ripassare i rami: saranno per il forestiero, per l’orfano e per la vedova.” Bibbia (Deut, 24, 20)

Contorto, bitorzoluto, dal tronco non di rado cavo, sembrerebbe fragile. Invece l’Olea europaea è un albero longevo, mediterraneo e solare.
L’olivo caratterizza fortemente il paesaggio mediterraneo, tanto che per i geografi è lui a definire i confini dell’area
mediterranea. Fernand Braudel scrive di una “civiltà dell’olivo” nel “mare degli oliveti” e osserva che ovunque nel Mediterraneo “si ritrova la medesima trinità, figlia del clima e della storia: il grano, l’olivo, la vite, ossia la stessa civiltà agraria, la medesima vittoria degli uomini sull’ambiente fisico”.
L’olivo partecipa alla storia dell’uomo da almeno seimila anni. Ancora più antica è la specie selvatica, proveniente dall’Asia Minore
. Nel II millennio l’olivo arriva nella Grecia antica, dove è considerato albero della civiltà. Secondo il mito esso è dono della dea Atena che ottiene di governare l’Attica. Ella infatti, piantando il primo olivo sull’acropoli, regala agli uomini il “dono migliore”, quello che le permette di vincere la disputa con Poseidone che ha invece donato solo un quadrupede.
“Per i Greci abbattere, bruciare o rovinare piante di olivo era considerato un reato punito dagli dei” – racconta il prof. Mattia Persiani, colto produttore di un premiato olio extravergine d’oliva prodotto con passione e tecniche d’avanguardia nella sua azienda in Abruzzo – “e persino gli Spartani, nel saccheggio di Atene, li risparmiarono, temendo la vendetta degli dei”.
L’albero di olivo è ancora venerato al tempo degli antichi Romani. All’alba delle Calende due fanciulli entrano nelle case con ramoscelli d’olivo per augurare abbondanza di figli, porcellini, agnelli e ogni bene. Diventerà albero sacro per molte religioni: ebraica, cristiana, islamica.
Ovunque nel mon
do antico  all’inizio della storia della coltura dell’olivo c’è la riduzione in coltura dell’oleastro attraverso l’innesto con varietà selezionate. Proprio l’innesto e le più antiche tecniche di moltiplicazione che impiegano la capacità di emettere radici da parte di porzioni della parte aerea, possono aver dato origine agli alberi classificati come monumentali per le dimensioni straordinarie. A questo proposito, l’età degli olivi secolari non può essere determinata contando gli anelli di crescita che vanno ad aggiungersi uno sull’altro, in quanto dagli ammassi di gemme che costituiscono le forme globose alla base del tronco (ciocco o pedale), si formano continuamente nuovi tronchi che si sovrappongono fino a sostituire quello originario che nei secoli tende a scomparire. Da qui la forma contorta dei tronchi e la sopravvivenza millenaria di alberi che Pirandello chiamava “saraceni” proprio per indicarne la vecchiaia leggendaria.
In Italia l’olivo è presente in coltura in 18 regioni italiane (assente solo in Valle d’Aosta e Piemonte) e pertanto i paesaggi tradizionali dell’olivo sono numerosi, antichi e molto variegati. Ciò è dovuto all’adattabilità della pianta e a una storia umana basata su grandi civiltà agricole con un ricco patrimonio di piante, animali, tecniche e relazioni sociali.
I paesaggi olivicoli sono depositari di ricchezza biologica, di antichi saperi, di valori produttivi, ambientali e culturali. “Gli oliveti sono uno strumento di salvaguardia dell’ambiente, arricchimento
culturale e benessere spirituale” – osservano molti produttori – “in collina proteggono il suolo sia con le radici, trattenendolo e impedendo le frane, sia con la chioma,  proteggendolo dalle piogge battenti” e inoltre assicurano il mantenimento di una preziosa biodiversità.
Il paesaggio dell’olivo è inoltre un importante fattore di identità culturale essendo il risultato di una natura disegnata dall’uomo e da lui resa armoniosa e amichevole. “In una pianta di olivo si ritrovano il lavoro e i sentimenti di chi ci ha preceduto
e anche il paesaggio diventa una raffigurazione della memoria di chi ci vive” raccontano Gianni e Paolo Iannetti, eredi dell’azienda agricola Forcella fondata in Abruzzo nel 1927 e di una tradizione familiare che pone la ricerca della qualità al centro dell’attività produttiva.
L’olivo è simbolo di Luce divina, di sapienza, di vita, di rigenerazione, di castità, di prosperità, di pace e tanta ricchezza simbolica è meritata per una pianta che offre un frutto prezioso, ricco di glucidi, protidi, minerali come calcio, enzimi e vitamine A, B1, B2, PP.
L’olio è uno degli alimenti base della dieta mediterranea, ricco di sostanze che proteggono e aiutano l’organismo: facilita la diminuzione del colesterolo nel sangue, aiuta la prevenzione di infarto, ipertensione, ateriosclerosi, protegge la pelle riducendo i segni dell’invecchiamento, è di aiuto nel controllo di obesità e diabete, stimola l’assorbimento del calcio aiutando a previenirre l’osteoporosi e protegge dall’invecchiamento cerebrale.
..
Fotografie: Ulivi secolari nell’Aprutino pescarese, orti e olivi dell’azienda Forcella, oliveto dell’azienda Persiani.

Dal frutto dell’olivo si ricavava in passato il fuoco vegetale: l’olio per le lampade

La clava di Eracle era di oleastro. Passando da Trezene, la appoggiò vicino a una statua di Ermes e subito iniziò a produrre radici e gemme, trasformandosi in un maestoso albero

I longevi olivi siciliani sono descritti da Leonardo Sciascia come  “alberi non a misura di vita umana e che hanno perciò a che fare con la fede e con la religione”.

In onore di Atena si celebravano ad Atene i Giochi panatenaici, nei quali si premiavano i vincitori dei concorsi musicali e delle gare atletiche con anfore di oli pregiati provenienti dagli olivi sacri dell’Attica.

Quando le acque del Diluvio universale iniziarono a calare e l’arca si arenò sul monte Ararat, Noè fece uscire un corvo e una colomba. Il ritorno della colomba con un ramoscello d’olivo nel becco, fu la prova che le acque si erano ritirate definitvamente. Per questo il ramoscello d’olivo nel becco della colomba è segno di pace, rigenerazione e prosperità.

All’olivo apportatore di prosperità si ispirava l’usanza delle Croci di Maggio, quando i contadini, per propiziare un buon raccolto, percorrevano in processione i campi e vi piantavano una croce con un ramoscello d’olivo.


Olio e olive interpretati dagli chef per Roma gourmet

Orata con olive nere, patate e olio con tartufo, peperoncino e limone
chef Massimo Riccioli
ristorante
La Rosetta, Roma

Tagliatelle verdi con ragù di triglie, funghi porcini e olio di pomodori confit
chef Angelo Troiani
ristorante
Il Convivio Troiani, Roma

Olive all’ascolana di pesce con sorbetto di peperone
chef Giulio Terrinoni
ristorante
Acquolina, Roma

Spaghetti con acciughe fritte e finto caviale di capperi e olive
chef Massimo Riccioli
ristorante
La Rosetta, Roma

altri Frammenti di un discorso gourmet:

La foto in alto a destra con maiale e fragole è tratta da Adriano Del Fabbro, L’arte della Norcineria


Ritratto di cipolla

Assaggi di Teatro

“Vi mando questo quadro. Sono io: sono io come mi trovo adesso.”
Lettera di Caravaggio inviata poco prima di morire a papa Paolo V
la Roma di C.

biografia
ricetta

Alfonso, Livia ed Ernesto Iaccarino interpretano per Assaggi di Teatro Le ultime sette parole di Caravaggio di R. Cappuccio al ristorante Don Alfonso 1890 con… i veli di cipolla cotti sotto la cenere con gamberetti, lardo d’Irpinia e olive nere


promozioni


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La lettera prosegue: “Qui vedete la mia sofferenza, vedete il mio dolore, la mia angoscia per l’atto criminale di cui disperatamente mi pento” e accompagna la tela Davide con la testa di Golia che è anche un drammatico autoritratto. È del Merisi il volto emaciato e tumefatto di quel Golia dalla bocca spalancata in un muto urlo. Un’intensità raccolta dalla famiglia Iaccarino con il piatto dedicato ad Assaggi di Teatro che, con i suoi sette ingredienti principali (cipolla, gamberi, riso, olive, olio, lardo, prezzemolo), è sintesi di una ben riconoscibile filosofia di cucina fatta di amore per la natura, fantasia, leggerezza, genuinità, modernità, colore, energia. (MLB)

<< Collezionate le Cartoline Assaggi di Teatro con i piatti dedicati dagli chef agli spettacoli del Teatro di Roma
<< info sullo spettacolo Le ultime sette parole di Caravaggio regia di Riccado Cappuccio in scena al teatro India
© fotografia piatto: Fam. Iaccarino

Assaggi di Teatro 2009-2010 è un incontro di gusto
fra Roma gourmet e Teatro di Roma
realizzato con Assessorato alle Politiche della Cultura
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Babayaga

Ricette degli chef – antipasti

Veli di cipolla cotti sotto la cenere
con gamberetti, lardo d’Irpinia e olive nere

ricetta degli Chef Alfonso ed Ernesto Iaccarino per il ristorante Don Alfonso 1890
S. Agata sui due Golfi (NA)
dedicata a Le ultime sette parole di Caravaggio per “Assaggi di Teatro

[continua]

Caravaggio – appunti per una biografia

Michelangelo Merisi nasce a Milano il 29 settembre 1571 da una famiglia originaria di Caravaggio, nel bergamasco. ll padre, Fermo Merisi, è amministratore in casa di Francesco Sforza e la madre, Lucia Aratori è di famiglia benestante. Quando rimane vedova, asseconda la preferenza di Michelangelo per l'”ars pingendi” e lo mette a bottega dal milanese Simone Paterzano, dove rimane quattro anni studiando i Maestri lombardi e veneti del XVI secolo. Arriva a Roma nel 1592 e nella bottega del Cavalier d’Arpino dipinge nature morte e ritratti di tale realismo da attirare l’atenzione di mecenati potenti come il Cardinale Del Monte e Tiberio Cerasi che gli commissionano opere ancora oggi visibili nelle chiese romane di Santa Maria del Popolo e San Luigi dei Francesi. La non sempre totale comprensione dello stile pittorico rivoluzionario, il temperamento iracondo (ma non miscredente come si è lungamente affermato) e la condanna capitale seguita al duello in cui uccide Ranuccio Tomassoni, portano Caravaggio alla fuga dallo Stato della Chiesa. È a Napoli, Malta, in Sicilia e vi lascia tracce del suo genio. Muore misteriosamente il 18 luglio 1610 sulla spiaggia di Porto Ercole, mentre cerca di tornare a Roma e poco prima di ottenere il perdono papale. Assaggi di Teatro

Caravaggio a Roma

“Il più grande pittore lombardo del Seicento inizia a esistere, nell’arte,
soltanto quando arriva a Roma.” Vittorio Sgarbi

Luoghi di Roma dove è possibile ammirare le opere di Caravaggio

Narciso si specchia alla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini Davide e Golia rivaleggiano alla Galleria Borghese
Maddalena penitente (dx) e Riposo durante la fuga in Egitto (sin)… …sono esposti alla Galleria Doria Pamphilj
Giove Nettuno e Plutone sono affrescati sui soffitti dell’Aurora a Villa Ludovisi Il ragazzo con cesta di frutta inclina dolcemente la testa alla Galleria Borghese
La buona ventura è letta e furtiva ai Musei Capitolini Giuditta decapita Oloferne ogni giorno, alla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini
Il ciclo di tre dipinti su S. Matteo è nella chiesa di S. Luigi dei Francesi San Giovanni Battista ozia alla Galleria Borghese
La Conversione di S. Paolo (dx) e la Crocifissione di San Pietro (sin) sono… …nella chiesa di S. Maria del Popolo
Indirizzi
GALLERIA BORGHESE
Piazzale del Museo Borghese 5, Roma – Piazza Barberini
Come arrivare:
Metro rossa, Fermata Barberini

Tel. 06 8413979
Orari:
Lunedì chiuso, da Martedì a Domenica: dalle 8.30 alle 19.30
chiuso 1 Gennaio, 25 Dicembre
Ingresso consentito fino a mezz’ora prima della chiusura
GALLERIA DORIA PAMPHILJ
Via del Corso 305, Roma – Piazza Venezia
Come arrivare:
Bus 30, 40, Fermata Piazza Venezia

Orari:
dalle 10.00 alle 17.00
chiuso 15 agosto
La biglietteria chiude un’ora prima
GALLERIA NAZIONALE D’ARTE ANTICA DI PALAZZO BARBERINI
Via delle Quattro Fontane 13, Roma – tra Via Nazionale e Piazza Barberini
Come arrivare:
Metro rossa, Fermata Barberini
o Fermata Repubblica
Tel. 06 4824184
Orari:
Lunedì chiuso, da Martedì a Domenica dalle 8.30 alle 19.30
chiuso 1 Gennaio, 25 Dicembre
Ingresso consentito fino a mezz’ora prima della chiusura
MUSEI CAPITOLINI
Piazza del Campidoglio 1, Roma – Piazza Venezia
Come arrivare:
Bus 30, 40, Fermata Piazza Venezi
a
Tel. 06.671024
Orari:
Lunedì chiuso, da Martedì a Domenica dalle 9.00 alle 20.00
24 e 31 dicembre 9.00 – 14.00
La biglietteria chiude un’ora prima
S. LUIGI DEI FRANCESI (Chiesa)
Piazza S. Luigi dei Francesi, Roma – Piazza Navona
Come arrivare:
Bus 64, Fermata C.so Vittorio Emanuele S. Andrea della Valle oppure Bus 70, 492, 87, Fermata rinascimento
S. MARIA DEL POPOLO (Chiesa)
Piazza del Popolo, Roma
Come arrivare:
Metro rossa, Fermata Flaminio
VILLA LUDOVISI – CASINO DELL’AURORA
Via Lombardia, Roma – Pincio
Come arrivare:
Metro rossa, Fermata Spagn
a
Proprietà privata – visite guidate su richiesta

 

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Assaggi di Teatro

Cucina creativa e Teatro

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L’Arte incontra la Cucina d’autore

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Storie d’erranza

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Favole in versione golosa

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Aforismi gourmand

*Se t’inganno, prego el
cielo de perdere quello
che gh’ho più caro:
l’appetito.
* Arlecchino
servitor di due padroni

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Lo chef e la Luna

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Viaggio gourmet
fra vita e opere
di Michelangelo
Merisi
detto
Caravaggio

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il vino mantiene
l’impronta del
legno in cui è
invecchiato

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piccoli musei
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I migliori ristoranti di Cucina Asiatica contemporanea

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Interviste a *cuochi
e cuoche*

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Puntarelle tempestose

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